Nel giorno 1.270 del conflitto in Ucraina, le forze russe hanno intensificato i bombardamenti notturni impiegando 85 droni e un missile balistico Iskander-M. I raid hanno interessato in particolare le regioni di Sumy, Donetsk, Chernihiv e Dnipropetrovsk, provocando danni a infrastrutture e, secondo fonti locali, vittime ancora da quantificare.
Gli attacchi sono coincisi con il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska, incontro che mira a discutere, tra gli altri temi, la situazione in Europa orientale. Da Kyiv, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato il gesto di Mosca sottolineando l’assenza di segnali di distensione: “Non c’è alcun ordine, né alcun segnale da parte di Mosca che si stia preparando a porre fine a questa guerra. Stanno uccidendo anche nel giorno dei negoziati”.
Le autorità ucraine continuano a monitorare la situazione lungo il fronte e a chiedere sostegno internazionale, mentre Kiev denuncia l’insofferenza russa verso qualsiasi trattativa di pace.