Il conflitto in Ucraina è arrivato al giorno 1.280 senza segnali di svolta sul campo, ma a margine dei colloqui tra Washington e Mosca si sono aperte trattative su accordi energetici volti a favorire un’intesa di pace. Funzionari statunitensi e russi hanno esaminato la possibilità di reintegro di Exxon Mobil nel progetto Sakhalin-1, uno dei principali giacimenti petroliferi e gasiferi russi, e hanno valutato l’ipotesi di forniture di attrezzature statunitensi per impianti di gas naturale liquefatto (Gnl) destinati alla Federazione Russa.
Nello stesso contesto diplomatico, l’ex presidente Donald Trump ha ripreso i contatti diretti con Vladimir Putin: «È stata una buona conversazione», ha riferito Trump, sottolineando tuttavia anche una critica rivolta al suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. «Zelensky è un gran venditore: ogni volta che se ne andava dalla Casa Bianca si portava via milioni di dollari», ha dichiarato Trump.
Sul fronte del sostegno militare ed economico all’Ucraina, Trump ha annunciato che «Washington non spenderà più un soldo per l’Ucraina» e che, pur continuando a «trattare con la Nato», gli Stati Uniti «saranno in campo per la sicurezza» senza però impegnare ulteriori risorse dirette al governo di Kiev.