Giudice sospende l’espulsione dei venezuelani, slitta l’iniziativa di Trump | Criptovalute: 5 miliardi di dollari nelle casse della famiglia presidenziale

Donald Trump ha subito una battuta d’arresto dall’autorità giudiziaria federale in merito all’applicazione dell’Alien Enemies Act, un provvedimento del 1798 evocato dal presidente per procedere all’espulsione di presunti membri di gang venezuelane. Il giudice ha ritenuto “illegale” l’impiego di questa legge di guerra centenaria e ne ha bloccato l’uso in Texas, Louisiana e Mississippi. In […]

Donald Trump ha subito una battuta d’arresto dall’autorità giudiziaria federale in merito all’applicazione dell’Alien Enemies Act, un provvedimento del 1798 evocato dal presidente per procedere all’espulsione di presunti membri di gang venezuelane. Il giudice ha ritenuto “illegale” l’impiego di questa legge di guerra centenaria e ne ha bloccato l’uso in Texas, Louisiana e Mississippi.

In un’altra pronuncia, la Corte d’appello federale di Washington ha reintegrato Rebecca Slaughter come commissaria della Federal Trade Commission (Ftc). Slaughter, nominata da Joe Biden e destituita da Trump, torna al suo incarico con un voto favorevole su tre.

Sul fronte privato, invece, Trump ha ottenuto un risultato positivo: il token crittografico promosso dalla famiglia del tycoon ha esordito in Borsa, attribuendo alle sue partecipazioni e a quelle dei figli un valore complessivo stimato intorno ai 5 miliardi di dollari.

Restando alla politica economica, il presidente annunciato l’intenzione di rivolgersi alla Corte Suprema per contestare lo stop ai dazi: secondo Trump, in caso di sconfitta “si profilerebbe un disastro economico per gli Stati Uniti”. Infine, dall’amministrazione Usa è arrivato un monito ai Paesi europei: non sono ammesse “contabilità creative” nel calcolo delle spese Nato, un avvertimento che coinvolge anche l’Italia mentre il suo governo valuta di includere il Ponte sullo Stretto nel bilancio difensivo.