Si è svolto ieri il convegno “Dalla fabbrica al futuro – Il ciclo sostenibile dei veicoli elettrici”, promosso dalle sezioni Ambiente, Automotive e Meccatronica di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico. L’iniziativa ha esplorato prospettive industriali, ambientali ed economiche della mobilità elettrica, con particolare attenzione al riciclo di veicoli e batterie in vista del bando UE delle auto a combustione dal 2035.
Marco Matteucci, presidente della sezione automotive di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, ha illustrato la road map regionale basata su tre pilastri: “integrazione intersettoriale, perché l’auto del futuro nasce dalla collaborazione tra automotive, ambiente, meccatronica e materiali avanzati; investimento nelle competenze, formando con la Regione e gli ITS nuove figure specializzate nel riciclo e nella gestione del fine vita dei veicoli; lobby strategica per la competitività, per ottenere in Europa regole di reciprocità che impongano gli stessi standard ESG anche ai produttori extra-UE”. Secondo Matteucci, solo un approccio circolare e innovativo assicurerà un futuro sostenibile alla filiera abruzzese.
Tiziana Magnacca, assessore regionale alle attività produttive, ha sottolineato la fase critica del comparto, alle prese con “una domanda di mercato in contrazione e un’incertezza normativa che disorienta le imprese”. Ha poi richiamato il Regolamento “car and van”, che impone una riduzione del 15% delle emissioni di CO₂ entro il 2025 e il divieto di motori endotermici dal 2035, auspicando “un approccio più pragmatico, più europeo e meno ideologico” e un piano quinquennale che garantisca orizzonte e sicurezza agli investimenti.
Lorenzo Dattoli, presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, ha aggiunto: “La sostenibilità non è solo elettricità: significa anche idrogeno, biocarburanti, carburanti sintetici, ibridi evoluti, e tutte quelle soluzioni che concorrono a ridurre l’impatto ambientale e mantenere il nostro know-how industriale”.
Francesco D’Alessandro, presidente della Sezione Ambiente, ha evidenziato il potenziale economico della transizione: “Il fine vita dei veicoli rappresenta oggi il nodo più critico ma anche il più promettente: batterie e materiali possono diventare risorsa, non rifiuto. L’obiettivo è costruire un ecosistema industriale circolare che unisca competitività e tutela ambientale”.
Massimiliano Iocco, presidente della sezione meccatronica e titolare di Iocco srl, ha descritto un nuovo processo di laminazione conforme ai principi ESG, frutto di collaborazione con poli di innovazione: “riduzione dei consumi energetici fino al 35%, abbattimento degli scarti e tracciabilità completa del processo”.
Nella prima parte della giornata Marco Villani, professore ordinario all’Università dell’Aquila, e Giandomenico Piccioni, esperto automotive, hanno approfondito la progettazione del veicolo elettrico come “rivoluzione culturale e di filiera”, sottolineando l’importanza di un design che guardi all’intero ciclo di vita del mezzo. Interventi su progettazione e gestione del fine vita sono stati poi affidati ad Adriano Mucci, direttore dello stabilimento Cobat Ecofactory, e a Franco Pietrantonio, vicepresidente sezione Ambiente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico.
Il convegno ha anche dedicato uno spazio al piano d’azione industriale europeo e al nuovo regolamento sul fine vita dei veicoli, con un approfondimento a cura di Eleonora Trento e Laura Carbone, delegate di Confindustria presso l’UE, che hanno posto l’accento sulla necessità di bilanciare ambizione ambientale e competitività aziendale.
Moderati dal giornalista Domenico Ranieri, gli interventi hanno coinvolto istituzioni, accademici e imprese, offrendo esempi concreti di innovazione sostenibile. L’evento ha avuto il supporto degli sponsor Itrofer e Aicon.