L’ambasciata russa a Roma ha denunciato tramite Facebook quello che definisce un processo di “ucrainizzazione della politica italiana col tacito consenso e, di fatto, la complicità delle autorità”. Il riferimento è alla contestazione avvenuta il 22 dicembre durante un convegno filorusso all’università Federico II di Napoli, interrotta da studenti e attivisti pro-Ucraina.
“L’episodio di Napoli – scrive l’ambasciata russa – ha dimostrato in modo particolarmente lampante questa ucrainizzazione. E non è la prima volta nell’ultimo periodo. E gli auguri di morte inclusi nel messaggio natalizio del presidente della giunta criminale e corrotta di Kiev sono un monito eloquente su ciò a cui può portare l’ucrainizzazione”.
“Esprimiamo – si conclude il post – la nostra piena solidarietà ai cittadini italiani che sono oggi vittime dei nazisti ucraini e dei politici italiani irresponsabili che li assecondano”.
Intanto il Cremlino ha annunciato che “La Russia è pronta a firmare un patto di non aggressione reciproca con i Paesi Nato”. Lo ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, secondo cui Mosca intende rendere quell’impegno “un documento scritto e giuridicamente vincolante. La sua forma specifica potrà essere determinata durante i negoziati, ma dovrà trattarsi di un atto giuridico internazionale a tutti gli effetti”.
Dall’Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha rivolto un saluto ai connazionali nella vigilia di Natale, sottolineando come “nonostante tutte le sofferenze portate dalla Russia” essa non possa “occupare o bombardare ciò che più conta: questo è il nostro cuore ucraino, la nostra fiducia reciproca e la nostra unità”. Riguardo al desiderio di veder cadere il capo del Cremlino, ha aggiunto:
“Celebriamo il Natale in un momento difficile. Purtroppo, non tutti siamo a casa stasera. Purtroppo, non tutti hanno ancora una casa. E purtroppo, non tutti sono con noi stasera. Ma nonostante tutte le sofferenze portate dalla Russia, non è in grado di occupare o bombardare ciò che più conta. Questo è il nostro cuore ucraino, la nostra fiducia reciproca e la nostra unità”.
“Oggi condividiamo tutti un sogno. Ed esprimiamo un desiderio, per tutti noi. Che muoia , ognuno di noi potrebbe pensare tra sé e sé. Ma quando ci rivolgiamo a Dio, ovviamente, chiediamo qualcosa di più grande. Chiediamo la pace per l’Ucraina – Lottiamo per essa. E preghiamo per essa. E la meritiamo”.
Sul fronte militare, il ministero della Difesa russo ha reso noto che bombardieri strategici Tu-95MS hanno compiuto una missione pianificata sulle acque neutrali del Mare di Barents e del Mare di Norvegia, “accompagnati da caccia stranieri in alcune aree”. “La durata del volo è stata di oltre sette ore”, si legge nella nota, mentre i caccia Su-33 della Marina hanno fornito scorta ai velivoli a lungo raggio.
Infine, dal Cremlino è stato confermato che il presidente Vladimir Putin ha già fatto gli auguri di Natale al collega statunitense Donald Trump, inviandogli un telegramma. “Il presidente ha già fatto gli auguri di Natale a Trump e gli ha inviato un telegramma di auguri”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov.