Classifica COOL IT: Cisco in testa

Cisco salta al top della classifica, raddoppiando il suo punteggio rispetto all’edizione precedente, per aver dimostrato l’efficacia di soluzioni in grado di abbattere le emissioni di gas serra, come la tecnologia “smart grid” (reti intelligenti per la distribuzione dell’energia) e la gestione energetica degli uffici. Ericsson debutta al secondo posto grazie alla solidità dei suoi […]

Cisco salta al top della classifica, raddoppiando il suo punteggio rispetto all’edizione precedente, per aver dimostrato l’efficacia di soluzioni in grado di abbattere le emissioni di gas serra, come la tecnologia “smart grid” (reti intelligenti per la distribuzione dell’energia) e la gestione energetica degli uffici. Ericsson debutta al secondo posto grazie alla solidità dei suoi casi-studio che permettono di valutare con efficacia come le soluzioni IT stiano diminuendo le emissioni.«Per giocare un ruolo centrale e assicurare che il picco di emissioni di gas serra avvenga entro il 2015, le aziende IT devono dimostrare che la loro tecnologia è in grado di salvare il clima oggi – spiega Vittoria Polidori responsabile campagna inquinamento di Greenpeace. – Leader come Cisco stanno investendo attivamente in soluzioni a favore del clima, mentre altri stanno sottoscrivendo dei meri impegni».

La valutazione di Greenpeace mette in risalto esempi di soluzioni IT che includono:
– la tecnologia “smart grid” e reali soluzioni di riduzione del consumo energetico grazie alla progettazione degli uffici e la relativa gestione dell’energia, come sta facendo Cisco.
– lo strumento di controllo “PowerMeter”, adottato da Google, che fornisce ai consumatori informazioni sul consumo energetico in tempo reale. La compagnia sta facendo pressione politica per far adottare contatori intelligenti che forniscono dati in tempo reale, gli “smart meter data”.
– un’efficace metodologia per misurare l’impatto sulla rete delle soluzioni IT su vasta scala, come hanno fatto Ericsson e Fujitsu. Fujitsu è anche la prima azienda ad aver definito un obiettivo credibile di risparmio energetico.

Al sesto posto in classifica, Google continua a essere la compagnia più forte sul piano politico avendo abbracciato una chiara “vision” verso le energie pulite. L’amministratore delegato della azienda, Eric Schmidt, riconoscendo il fallimento dell’attuale sistema ha chiesto alla politica d’investire in queste tecnologie. Google però non ha nessun obiettivo di riduzione delle emissioni di Co2, né fornisce informazioni sulle proprie emissioni. Questa mancanza di trasparenza indebolisce non poco la posizione dell’azienda anche in qualità di lobbista.

«Google e altre aziende IT possono contribuire a far sviluppare soluzioni IT in grado di invertire il cambiamento climatico consentendo la crescita dell’industria in maniera responsabile » conclude Polidori.

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