L’Aquila rugby, da simbolo Regione a rischio fallimento

E’ allarme nel mondo sportivo abruzzese dopo che si è sparsa la notizia che L’Aquila rugby è sull’orlo del fallimento e potrebbe chiudere i battenti. Gli atleti che nelle ore immediatamente successive al terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese nell’aprile 2009 salvarono vite umane arrivando scavare fra le macerie con le mani e si […]

E’ allarme nel mondo sportivo abruzzese dopo che si è sparsa la notizia che L’Aquila rugby è sull’orlo del fallimento e potrebbe chiudere i battenti. Gli atleti che nelle ore immediatamente successive al terremoto che ha devastato il capoluogo abruzzese nell’aprile 2009 salvarono vite umane arrivando scavare fra le macerie con le mani e si adoperarono per lo sgombero dell’ospedale caricandosi i pazienti sulle spalle, ora sarebbero stati abbandonati da molti e, a secco di alcuni stipendi, rischiano di veder fallire la loro società, premiata proprio ieri con il ‘Fair Play Mecenate’.L’Aquila rugby ha ottenuto questo premio, nato con lo scopo di assegnare dei riconoscimenti ad importanti e significativi personaggi o istituzioni sportive nazionali per iniziative e comportamenti di rilievo in settori che legano sport e società civile, per “il contributo dato dal club alla città, in particolare dopo il terremoto del 6 aprile 2009”. A ritirare il premio a Cortona, proprio mentre nella città abruzzese circolavano voci insistenti sull’imminente scomparsa del club in passato campione d’Italia, sono stati i consiglieri Marco Molina e Antonello Cialente. Oggi intanto il presidente del comitato abruzzese della Fir Angelo Trombetta è intervenuto per cercare di risolvere il problema degli impianti (L’Aquila attualmente non ha campo) e per auspicare che “ci sia la volontà d’impegnarsi, da parte di tutti, per non permettere che il rugby abruzzese e italiano perdano un simbolo storico come L’Aquila Rugby 1936”. Ora Trombetta convocherà le società di rugby della zona “per predisporre, insieme al Comune, al Coni e al Cra, gli interventi necessari per la sistemazione delle strutture sportive, anche alla luce delle risorse arrivate sul territorio, e per pianificare, dove possibile, l’utilizzo degli impianti già sistemati secondo lo spirito più vero e genuino della condivisione rugbistica”. Così, mentre buona parte della ‘rosa’ della scorsa stagione ha già lasciato la città e sotto contratto sarebbero rimasti solo dodici giovani giocatori locali, la palla, anzi l’ovale, passa alla federazione il cui Consiglio, presieduto da Giancarlo Dondi, aveva deliberato nei giorni scorsi, nonostante tutto, l’ammissione di L’Aquila (che ha perso lo sponsor Ferla) al prossimo campionato di Eccellenza.

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