I risparmi delle scuole finanzieranno la mini-naja

A partire dal prossimo anno scolastico parte delle risorse non utilizzate del fondo finanziario delle scuole non rimarranno a disposizione degli istituti per l’anno successivo, ma serviranno a finanziare la mini-naja, i corsi voluti dal ministero della Difesa per offrire ai ragazzi un’esperienza formativa nelle forze armate. Complice l’estate, la notizia sembra essere passata sotto silenzio, […]

A partire dal prossimo anno scolastico parte delle risorse non utilizzate del fondo finanziario delle scuole non rimarranno a disposizione degli istituti per l’anno successivo, ma serviranno a finanziare la mini-naja, i corsi voluti dal ministero della Difesa per offrire ai ragazzi un’esperienza formativa nelle forze armate. Complice l’estate, la notizia sembra essere passata sotto silenzio, ma nei giorni scorsi, dopo l”intervista rilasciata a “Il Messaggero” dal ministro La Russa sul “successo” dell’iniziativa, il Tavolo ecclesiale sul servizio civile, ha sollevato la questione sul proprio blog www.esseciblog.it , ricostruendone tutti i passaggi e raccogliendo la protesta che monta nella scuola. “Nell’intervista, La Russa minimizza la questione dei costi del progetto, quasi 20 milioni in tre anni, che ha provocato la protesta della Tavola della Pace e di molte realtà del servizio civile nazionale. – si legge nel blog – La Russa non smentisce inoltre che 10 milioni nel 2011-2012 verranno dai risparmi dei fondi di istituto della scuola, come previsto da un emendamento presentato dal sen. Azzollini (PdL), poi approvato all’ultima legge di manovra finanziaria votata a luglio”.

Secondo quando denuncia il portale della scuola www.tecnicadellascuola.it “le risorse arriveranno in gran parte dai risparmi del fondo di istituto che, a partire dal 2011 sarà liquidato direttamente dal ministero del Tesoro e non più dalle singole scuole, attraverso il meccanismo del “cedolino unico”. Ma come funzionerà? “Attualmente i risparmi dovuti a somme non spese per varie ragioni (attività non svolte, rinuncia all’incarico da parte di un docente, modifica al piano delle attività, ecc..) si legge nel sito – vengono trattenuti dalla scuola e utilizzati l’anno successivo sempre per il contratto di istituto. Per il futuro, le somme risparmiate verranno riutilizzati nell’anno successivo ma “al netto di quanto previsto all’articolo 55, comma 7-bis, lettera c”, comma che quantifica le risorse necessarie per i corsi di ?cultura della pace e solidarietà internazionale’ in 5.772.720 euro per il 2011 e 5 milioni di euro per il 2012″.

“Sono molto preoccupato del segnale culturale e dell’atto politico. – sottolinea Licio Palazzini, presidente di Arci Servizio Civile – A luglio il governo ha detto no ai fondi per il servizio civile e ha detto sì ai fondi per la mini-naja. Non mi interessa la cifra, recepisco l’atto politico”. “Come Arci Servizio Civile – spiega – eravano contrari all’idea già nel 2009 per una serie di motivi. Ora emerge che parte dei fondi verranno dalla scuola. E’ una lettura da pre repubblica italiana, in cui il diffusore dei valori sono le forze armate”.

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