Max Gazzè fa innamorare e sognare i giovani aquilani

Sonorità rock e testi poetici che raggiungono il cuore dei giovani e non. C’è tutto questo nella musica di Max Gazzè che ieri sera ha incantato e divertito il numeroso pubblico presente  presso il Parco del Sole all’Aquila. Sul palco con il suo fedelissimo basso e 3 musicisti, con una scenografia semplice ma arricchita da […]

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Foto: Manuel Romano

Sonorità rock e testi poetici che raggiungono il cuore dei giovani e non.
C’è tutto questo nella musica di Max Gazzè che ieri sera ha incantato e divertito il numeroso pubblico presente  presso il Parco del Sole all’Aquila. Sul palco con il suo fedelissimo basso e 3 musicisti, con una scenografia semplice ma arricchita da manichini e l’ologramma di uno scheletro, Max Gazzè ha ripercorso i successi della sua carriera, cimentandosi con stili diversi quali progressive rock, ska, new wave, jazz e soul. In un dialogo continuo con il pubblico Max Gazzè ha proposto gran parte dei successi dei suoi sette album e anche il successo sanremerse dello scorso anno Il Solito Sesso. Tanti anche i brani del suo ultimo album che ha per titolo “quindi?” una domanda dai tanti risvolti., all’ultimo successo “Mentre dormi”, scritta per la colonna sonore del film “Basilicata coast to coast” dell’amico Rocco Papaleo.
Max Gazzè ha chiuso il Cartellone estivo 2010, fiore all’occhiello di una ricca serie di eventi serali, che hanno allietato le serate estive di tutta la provincia dell’Aquila, realizzati dall’Amministrazione Provinciale targata Del Corvo.
L’idea del concerto finale all’Aquila promosso dall’assessorato alla Cultura della Provincia e organizzato dall’associazione “Sei L’Aquila Onlus”, è nata dalla ferma volontà – ha spiegato l’assessore provinciale alla Cultura, Marianna Scoccia – di ricostruire il futuro e il tessuto sociale.  I giovani sono i simboli della ricostruzione, giovani e cultura la  vera sfida della rinascita.

Max Gazze'

Foto: Manuel Romano

Sono qui – ha affermato Gazzè – per portare un contributo artistico alla ricostruzione, mantenendo alta l’attenzione sulla grave situazione che vive la città dell’Aquila. Uno sguardo nuovo per una ricostruzione culturale. Le macerie – ha proseguito Gazzè – sono molto meno interessanti della ricostruzione. Il vero impegno – ha concluso l’artista – è  quello di non fare gli errori del passato.

Luisa Stifani

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