Sesto ed ultimo incontro del progetto “eduKando”, dal titolo più che significativo: “Afrodita – “Sesto senso”, presso “Sextantio” di S.Stefano di Sessanio, sabato 2 ottobre, con inizio alle ore 16. Serenella Ottaviano, poetessa, scrittrice ed educatrice molto nota in città, è l’ideatrice ed animatrice di questo pecorso attraverso i sensi, con ha vinto, a febbraio scorso, il Premio Internazionale Cartagine per la sezione Tutela dell’infanzia, che le è stato consegnato a Verona. La convivialità, in tutte le epoche, ha rappresentato il “luogo” dell’incontro, del confronto e della condivisione, dove possono nascere anche proposte artistiche, filosofiche, etiche, politiche etc.; proprio da qui nasce eduKando, un’idea di formazione che si svolge “assaporando”…. Il cibo e il suo sapore, così come un’adeguata educazione al gusto, sono tra i primari bisogni di ogni persona. Il sapere è il passo successivo per comprendere e trasformare in meglio l’ambiente in cui si vive. eduKando vuole valorizzare la continua necessità (e quindi il replicarsi nel tempo, e da qui il gerundio) dell’atto del mangiare (edere) e del formarsi (educare) e, quindi, del “tirar fuori” la risposta ai bisogni e alle domande che ciascuno si pone nell’ambito in cui opera. Ci piace anche ricordare che la terza persona singolare del presente indicativo dei verbi latini esse ed edere è la stessa: est! Quasi a voler sottolineare la primordiale (e contemporanea) essenzialità del mangiare per esistere. Nel XXI secolo, in una società del consumo, il solo “mangiare” certo non si può considerare come unico elemento base dell’esistenza; indispensabile è mangiare bene e con consapevolezza. Ma altrettanto importante, se non fondamentale per una crescita personale e professionale, è il long-life learning. Tutti abbiamo acquisito abilità peculiari nel settore di nostra competenza; eduKando, in questo contesto, si pone come un corso di formazione sulle tecniche della comunicazione interpersonale efficace, intesa quale garanzia per un’effettiva valorizzazione delle risorse umane. Attraverso la consapevolezza dei sensi, che vengono associati alle “portate”, il menù si snoda in un percorso di scambio e acquisizione di competenze interpersonali che diano gusto e senso alla conoscenza di sé e degli altri. Cibo ed eros: un connubio intrigante che affonda le sue voluttuose radici in tradizioni e credenze antichissime. Nonostante la scienza abbia sfatato molti miti riguardanti i cosiddetti cibi afrodisiaci, che spesso sono considerati tali più per dei fattori simbolici e culturali che per le loro caratteristiche intrinseche, il legame tra erotismo e piaceri della buona tavola è innegabile: del resto, non è ormai una verità assodata che, in fatto di sesso, è sempre il fattore psicologico quello che conta maggiormente? Di questo l’ineffabile “padrona di casa”, ci parlerà nell’ultimo inciontro di sabato, dimostrando che è la meraviglia l’ingrediente segreto perché la ricetta, ogni ricetta funzioni. Oltre che di cibi e aromi afrodisiaci e “meraviglianti”, si parlerà naturalmente anche li alcolici e in particolare di vino (soprattutto quello rosso, ma anche le bollicine dello spumante e dello champagne). Infatti tra Bacco e Venere c’è un feeling innegabile, dato che il vino contribuisce ad accendere l’eccitazione con il suo colore, il suo profumo inebriante e il suo gusto intenso e possiede ben note capacità di far cadere le inibizioni: occorre però stare attenti a non esagerare, per non rischiare di far subentrare effetti alcolici come stordimento e sonnolenza che potrebbero troncare sul nascere tutti gli sviluppi “piccanti” della serata.
Carlo Di Stanislao
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