Influenza A, l’Italia pronta a prossima ondata

Anche se ancora non si sa quando verrà e quanto sarà violenta, l’Italia è pronta ad affrontare la prossima ondata dell’influenza A. Lo hanno affermato gli esperti riuniti nel 9° Congresso annuale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) che si tiene a Roma. “Anche se alla fine non è stata violenta come […]

Anche se ancora non si sa quando verrà e quanto sarà violenta, l’Italia è pronta ad affrontare la prossima ondata dell’influenza A. Lo hanno affermato gli esperti riuniti nel 9° Congresso annuale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) che si tiene a Roma. “Anche se alla fine non è stata violenta come ci si aspettava, la pandemia dello scorso anno ci ha insegnato molte cose – spiega Massimo Antonelli, del policlinico Gemelli di Roma – ora abbiamo la capacità di coordinare le risorse, di mettere a disposizione i vaccini e di trattare i casi gravi con una buona esperienza sulle spalle. Siamo pronti ad affrontare pandemie anche più gravi di quella dell’influenza A, il lavoro fatto l’anno passato è stato fruttuoso”. Una delle cose che il virus H1N1 ha insegnato, purtroppo, è che ancora non si è in grado di prevedere l’andamento delle pandemie: “Nel caso dell’influenza A le capacità predittive non sono state eccezionali – sottolinea Ilaria Capua, dell’istituto Zooprofilattico delle Venezie – anche a causa del lavoro disgiunto delle varie organizzazioni mondiali. L’influenza invece si presta ad un approccio interdisciplinare che metta in comune le esperienze di tutti”

INFLUENZA A: ESPERTI, ITALIA PRONTA A PROSSIMA ONDATA CAPUA, CAPACITA’ PREDITTIVE NON SONO STATE OTTIME ROMA (ANSA) – ROMA, 26 NOV – Anche se ancora non si sa quando verrà e quanto sarà violenta, l’Italia è pronta ad affrontare la prossima ondata dell’influenza A. Lo hanno affermato gli esperti riuniti nel 9° Congresso annuale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) che si tiene a Roma. “Anche se alla fine non è stata violenta come ci si aspettava, la pandemia dello scorso anno ci ha insegnato molte cose – spiega Massimo Antonelli, del policlinico Gemelli di Roma – ora abbiamo la capacità di coordinare le risorse, di mettere a disposizione i vaccini e di trattare i casi gravi con una buona esperienza sulle spalle. Siamo pronti ad affrontare pandemie anche più gravi di quella dell’influenza A, il lavoro fatto l’anno passato è stato fruttuoso”. Una delle cose che il virus H1N1 ha insegnato, purtroppo, è che ancora non si è in grado di prevedere l’andamento delle pandemie: “Nel caso dell’influenza A le capacità predittive non sono state eccezionali – sottolinea Ilaria Capua, dell’istituto Zooprofilattico delle Venezie – anche a causa del lavoro disgiunto delle varie organizzazioni mondiali. L’influenza invece si presta ad un approccio interdisciplinare che metta in comune le esperienze di tutti”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *