Italiane premurose, alto numero di esami in gravidanza

Che la gravidanza proceda tranquillamente o sia a rischio per le donne italiane non sembra fare differenza perché il numero delle visite e degli esami è molto alto e praticamente identico in entrambi i casi. E’ quanto emerge dal’ultimo rapporto del Cedap (Certificato di assistenza al parto) che dà un quadro dell’assistenza medica e del […]

Che la gravidanza proceda tranquillamente o sia a rischio per le donne italiane non sembra fare differenza perché il numero delle visite e degli esami è molto alto e praticamente identico in entrambi i casi. E’ quanto emerge dal’ultimo rapporto del Cedap (Certificato di assistenza al parto) che dà un quadro dell’assistenza medica e del comportamento delle donne durante la gravidanza. – OLTRE 4 VISITE: in oltre l’84% delle gravidanze sono state effettuate oltre 4 visite. La prima visita la fanno oltre la 12.ma settimana di gestazione il 3,6% delle donne italiane e il 16,2% di quelle straniere. Le donne con scolarità medio-bassa effettuano la prima visita più tardi (8%), così come quelle più giovani (15,7% nelle madri con meno di 20 anni). – ECOGRAFIE: a livello nazionale la medie degli esami ecografici fatti per ogni parto è di 5,1, con oscillazioni regionali variabili. Che vanno dalle 3,9 ecografie per parto nella provincia autonoma di Trento alle 6,6 dell’Abruzzo. Per il 72,4% delle gravidanze, si registra un numero di ecografie superiore a 3. – AMNIOCENTESI: nell’ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive, l’amniocentesi è la più usata, seguita dall’esame dei villi coriali (3,39%) e dalla funicolocentesi (0,6%). In media ogni 100 parti sono state effettuate 15,4 amniocentesi. Anche in questo caso l’utilizzo è diversificato a livello regionale: nelle regioni meridionali si registra una percentuale al di sotto del 12% (ad eccezione della Sardegna) mentre i valori più alti si hanno in Valle d’Aosta (37,1%) e Liguria (27,6%). A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato nel 43,43% dei parti.

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