Abete: Covisoc non preoccupa, nodo sono riforme

Preoccupazione sì, ma non tanto per la questione delle 36 segnalazioni fatte dalla Covisoc alla Procura Federale, “i campionati non saranno certo stravolti per qualche migliaio di euro”, ma soprattutto per la riforma dello statuto federale e per quella dei campionati professionistici, con le licenze nazionali da approvare nel prossimo consiglio e con il tema […]

Preoccupazione sì, ma non tanto per la questione delle 36 segnalazioni fatte dalla Covisoc alla Procura Federale, “i campionati non saranno certo stravolti per qualche migliaio di euro”, ma soprattutto per la riforma dello statuto federale e per quella dei campionati professionistici, con le licenze nazionali da approvare nel prossimo consiglio e con il tema dei ripescaggi da risolvere. Il presidente Abete non si lascia turbare più di tanto dalle segnalazioni fatte lo scorso 23 febbraio dalla Covisoc alla Procura Federale, segnalazioni che riguardano 6 società di serie A, 6 di B, e ben 24 di Lega Pro (12 1/a divisione e 12 in 2/a), “per pagamenti effettuati non attraverso il conto unico”, mentre reagisce con fermezza alle parole del vicepresidente della Figc, Mario Macalli, che aveva parlato al suo ingresso in Consiglio di “possibili deferimenti e penalizzazioni per 36 club professionistici”. “Non faccio il giudice – aveva spiegato – ma saranno i pm della Procura Federale a dover decidere”. Al termine di un consiglio piuttosto caldo, Abete, risponde senza mezze misure. “I campionati non saranno in alcun modo sconvolti. Non c’é questo rischio e me ne assumo le responsabilità. C’é stata un’esplosione sulla stampa sproporzionata rispetto ai problemi. Se pensiamo che vengano sconvolti i campionati per qualche migliaio d’euro pagato dalle società, anche se con modalità diversa, allora vogliamo distruggere un prodotto che non merita questo trattamento”. Poi la ‘bacchettata’ al numero 1 della Lega Pro. “Ha fatto delle comunicazioni improvvide – ha confessato – Serve rispetto per l’autonomia della giustizia, e i soggetti politici devono stare lontano dagli organi della stessa. Non esistono giustizieri della notte. Ognuno deve stare al suo posto. Così si è rappresentata una Figc che sembrava volesse nascondere informazioni. Le segnalazioni sono state effettuate il 23 di febbraio, anche se la notizia è stata venduta da Macalli”. Quanto al rischio di possibili penalizzazioni, Abete, ha chiarito. “La valutazione sarà rimessa agli organi preposti, ma le norme prevedono delle penalizzazioni solo in caso di inadempienze: si punisce solo il mancato pagamento, e non quello effettuato in altri modi. La Procura ha, ora, il compito di prendere visione di quella che è la situazione pervenuta dalla Covisoc, e di decidere se club merita o meno il deferimento. Ciò non toglie la titolarità alle corti di giustizia di dare una sanzione maggiore o minore rispetta a quella richiesta dai pm”. Ma i nodi veri che preoccupano il presidente Abete sono altri, a cominciare dalla riforma dello statuto (l’ultima riunione della commissione presieduta da Tavecchio prima della relazione conclusiva sarà il prossimo 14 marzo), che nel rispetto delle indicazioni del Coni dovrà avvenire entro il 30 di giugno, per evitare il commissariamento. Per questo motivo il numero 1 del calcio italiano ha convocato l’assemblea per la riforma il 20 giugno. “Penso di evitarlo – ha ammesso – chiederò invece al Coni se è legittima per modificare lo statuto la necessità di una maggioranza così qualificata (il 75% dei consensi, e i 2/3 dei voti di ciascuna delle componenti). Ritengo che sia un vincolo eccessivo e che le minoranze debbano rispettare le maggioranze”. Il problema principe resta quindi, anche in questo senso, il rapporto con la Lega di A, e lo stesso Abete ha voluto smentire che ci sia in atto una trattativa di scambio per fare rientrare i rappresentanti della Confindustria del Pallone in Consiglio. “Non c’é alcuno scambio in atto tra la Federazione e la Lega sulla questione extracomunitari. E’ impensabile che la Figc, per far rientrare in Consiglio federale la Lega di Serie A, decida di fare un mercato su questa norma. Non fa parte del mio dna questo modo di ragionare, perché non esiste che si modifichi una norma per far rientrare la Lega. Chiedete a loro se poi intendono utilizzare quest’arma dello scambio per tornare a sedersi in Consiglio”. Ma prima ancora dello statuto c’é l’impellenza di decidere sul blocco dei ripescaggi che si ricollega alla riforma dei campionati, con Macalli che presenterà nei prossimi giorni la relazione finale della commissione da lui presieduta, e alle licenze nazionali che verranno assegnate entro i primi di aprile, con l’Aic che ha chiesto fidejussioni più alte. “Ho rinnovato la posizione della Figc che è favorevole al blocco dei ripescaggi, così come la Lega Pro. Ci sono due tipologie di blocco: un limite ai ripescaggi, fino ad un certo numero, o il blocco completo, con una modalità che ci consenta di intervenire sul format dei campionati”.

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