Legambiente: inquinamento e trasporti le nostre ‘piaghe’

Città assediate dallo smog, inquinamento atmosferico alle stelle, e trasporti senza un Piano strutturale di mobilità. Queste le piaghe del Bel Paese raccontate dal rapporto ‘Ambiente Italia 2011’ di Legambiente, secondo cui il nostro Paese paga anche l’uso del suolo, di cui perde ogni anno pezzi grandi 500 chilometri quadrati. Il problema della mobilità – […]

Città assediate dallo smog, inquinamento atmosferico alle stelle, e trasporti senza un Piano strutturale di mobilità. Queste le piaghe del Bel Paese raccontate dal rapporto ‘Ambiente Italia 2011’ di Legambiente, secondo cui il nostro Paese paga anche l’uso del suolo, di cui perde ogni anno pezzi grandi 500 chilometri quadrati. Il problema della mobilità – si legge nel rapporto – è uno dei nodi irrisolti. I mezzi privati coprono l’82% della domanda, con un tasso di motorizzazione pari a 601 auto ogni 1.000 abitanti (al 2008) contro la media di 470 dell’Ue. Quando ci si muove l’Italia predilige l’auto, pochissimo il tram o la metro, e poco il treno. Gli autobus nel 2009 sono 98.724, pari allo 0,2% del totale del parco veicolare. La situazione peggiora se si guarda al trasporto merci, con il 71,9% che viaggia su strada (9,8% su ferro, 18,3% tramite navigazione). L’inquinamento affligge poi le nostre città: secondo il rapporto “polveri sottili e ossidi di azoto restano due emergenze”. Grave lo stato delle cose nelle grandi città, dove solo 3 città su 14 presentano un valore medio inferiore al limite previsto. Per le polveri sottili si registrano situazioni particolarmente critiche in gran parte delle città della pianura padana. Eppure nel raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto, l’Italia sembra arrancare nonostante si trovi già a buon punto. Questo, non soltanto per la crisi ma anche per il minor uso di fonti derivate dal petrolio e l’aumento delle energie verdi del 50% in 10 anni. Nel settore energetico continua “la riduzione dei consumi delle materie prime che passano da 191 milioni di Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) a circa 180 milioni (meno 5,8%)”. Decresce la produzione energetica da fonti non rinnovabili: quella dal petrolio cala di circa 5 milioni di Tep (meno 5,3% del totale), così come il gas naturale (meno 5,6%). Mentre la produzione da fonti rinnovabili tra il 2008 e il 2009 sale di 2,3 milioni di Tep (più 13,5%), confermando il trend dell’ultimo decennio (più 49%). Il dossier di Legambiente fotografa il calo del Pil (meno dell’8% rispetto al 2007), dei consumi, a fronte della mancanza di investimenti per l’occupazione, la cultura e la ricerca. Oltre a segnalare il disagio abitativo legato, in particolare, all’enorme numero di case vuote nelle nostre città. Viene dedicato largo spazio all’uso del suolo: una media di 500 kmq di suolo (pari all’area del comune di Milano) ‘inghiottiti’ da superfici artificiali (Lombardia con il 14%, Veneto 11%, Campania 10,7%, Lazio e Emilia-Romagna 9%). La stima sulle superfici urbanizzate è di “2.350.000 ettari, pari al 7,6% del territorio nazionale e a 415 metri quadri per abitante”. Mentre solo a Roma le superfici urbanizzate sono aumentate in 15 anni del 12%. Infine, buoni risultati vengono registrati per l’espansione delle foreste (9.149 ettari), e (in parte) nel settore dei rifiuti con una riduzione della produzione (32,5 milioni di tonnellate pari a meno 0,22%, in media 541 kg pro-capite), con la raccolta differenziata al 30,6%.

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