Rotary Club L’Aquila: un gazebo per la prevenzione del diabete

Il diabete mellito è una malattia killer, silenziosa e tremenda. Il Rotary Club L’Aquila propone  alla comunità aquilana, la possibilità di uno screening diagnostico e soprattutto preventivo del diabete mellito. Un gazebo con strumenti e personale medico sarà presente nelle 4 new towns a maggiore densità abitativa  dalle 9.00 alle 12.00, col seguente calendario: 8 maggio a Cese di Preturo; 15 maggio a Sassa NSI; 22 maggio […]

Il diabete mellito è una malattia killer, silenziosa e tremenda. Il Rotary Club L’Aquila propone  alla comunità aquilana, la possibilità di uno screening diagnostico e soprattutto preventivo del diabete mellito. Un gazebo con strumenti e personale medico sarà presente nelle 4 new towns a maggiore densità abitativa  dalle 9.00 alle 12.00, col seguente calendario: 8 maggio a Cese di Preturo; 15 maggio a Sassa NSI; 22 maggio a Bazzano; 5 giugno a Paganica.

L’International Diabetes Federation calcola che nel mondo siano 285 milioni di persone ad essere affette da questa patologia, la cui incidenza ne fa “la più vasta epidemia da cui l’umanità sia mai stata colpita”, con una previsione di incremento a 380 milioni nel 2025 e 438 milioni nel 2030.
In Italia una persona su 10 è affetta da diabete mellito o è a rischio di esserlo, e rischia, se la diagnosi non è veloce e preventiva, complicanze che possono essere fortemente invalidanti.
All’Aquila la prevalenza di diabete mellito noto è non inferiore all’8%, con percentuali più elevate nei soggetti ultra 65enni.
Su questo vero e proprio allarme socio-sanitario, si inserisce l’iniziativa del Rotary Club L’Aquila. Presso i gazebo, personale medico e volontari della C.R.I., effettueranno gratuitamente misurazione della glicemia, della pressione arteriosa e dei fattori di rischio individuali di contrarre il diabete mellito, con calcolo del rischio di poter sviluppare la malattia entro i prossimi dieci anni.
In tal modo il Rotary Club dell’Aquila partecipa fattivamente alla cultura della prevenzione, raggiungendo negli insediamenti post-terremoto tutta la popolazione, cancellando tempi di prenotazione e di attesa per un primo, fondamentale screening, che ha il significato non solo della cura in senso strettamente clinico, ma anche di attenzione affettuosa e concreta ad una comunità che porta intatte le ferite e le complicanze di una tragedia infinita.

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