Moto Gp: Lorenzo e Simoncelli scivolano, Stoner scappa

Casey Stoner vince anche a Silverstone (quarto successo in sei gare) e balza in testa al mondiale della MotoGp. Proprio quel che più temeva Jorge Lorenzo. Il campione del mondo della classe regina dopo la corsa in Catalogna, anche quella appannaggio dell’australiano, così aveva inquadrato il problema: “Se Stoner continua a vincere e io a […]

Casey Stoner vince anche a Silverstone (quarto successo in sei gare) e balza in testa al mondiale della MotoGp. Proprio quel che più temeva Jorge Lorenzo. Il campione del mondo della classe regina dopo la corsa in Catalogna, anche quella appannaggio dell’australiano, così aveva inquadrato il problema: “Se Stoner continua a vincere e io a salire sul podio, sarà facile perdere la leadership del mondiale”. Detto e fatto. In Inghilterra Stoner non solo ha vinto la gara n.27 in carriera (come il suo numero di gara), ma ha pure staccato di 18 punti Lorenzo, complice l’auto-eliminazione dello spagnolo della Yamaha, tradito dall’asfalto fradicio di pioggia all’ottavo giro. Ed imitato poco dopo da Marco Simoncelli, piombato sull’asfalto mentre era in lizza per il podio, dietro Stoner e Dovizioso. “Non è stata una gara facile – ha detto Stoner al termine – in partenza ho dovuto lottare con Andrea che era molto a suo agio con il bagnato e con le gomme fredde, poi sono riuscito a far entrare anche io i pneumatici in temperature e ho cercato di andare in testa. Sin dai primi metri della gara, non vedevo nulla, la visiera del casco era completamente appannata, non è che vedessi dove l’asfalto era più o meno bagnato. Poi quando sono andato davanti la situazione è migliorata e ho potuto prendere i miei rifermenti per guidare bene”. Il secondo pilota sul gradino del podio è Dovizioso, in sella anche lui ad una Honda, come Stoner, segno che le moto con l’ala sul serbatoio sono ancora quelle da battere. A dire la verità, se Simoncelli non fosse rimasto vittima dell’asfalto viscido, le Honda sul podio sarebbero state tre. Sfortuna in casa Yamaha, con i due piloti ufficiali a terra, vittime anche loro dell’acqua inglese, mentre si ritrova sul podio l’americano Colin Edwards con la Yamaha privata del team Tech3. Il texano, che era caduto in prova durante il Gp della Catalogna, riportando la frattura della clavicola sinistra, si era fatto operare in Spagna per essere presente a Silverstone. Alla fine la costanza di Edwards ha premiato l’azzardo. Il sesto posto di Rossi, come il terzo posto di Edwards è qualcosa di inaspettato. Dopo aver patito per tutte le prove, al via Valentino certo avrebbe messo la firma su un risultato come quello di Silverstone, che è poi in linea con quelli fatti sino a questo momento della stagione. “Il sesto posto – ha detto Rossi – è un risultato molto positivo e adesso siamo anche quarti in campionato e stiamo limitando i danni. Su questa pista sapevo di che avrei fatto fatica, spero che da Assen in poi si ritorni al feeling di Barcellona”. A Silverstone, Rossi non è mai entrato in partita, lottando sempre con una Ducati poco amichevole e riottosa di eseguire i comandi del nove volte campione del mondo: “Abbiamo avuto problemi sia con l’asciutto che con il bagnato, e non ci siamo mai potuti avvicinare alle Yamaha e alle Honda. Poi anche Hayden c’é stato davanti sempre, segno che anche noi come squadra non abbiamo lavorato bene. Loro sono riusciti a mettere a posto la moto e noi no”. Comunque il risultato di oggi ammortizza le delusioni. “Quando ho visto P6 sulla lavagna – spiega Valentino – credevo che avessero sbagliato ai box, poi al giro dopo la tabella era sempre uguale quindi ho capito che era vero. Comunque non possiamo continuare ad avere la domenica gli stessi problemi del venerdì “.

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