Al via la legge di stabilità, tagli per 60 milioni alla sicurezza

Nel pomeriggio il governo vota il  nuovo rendiconto generale dello stato per l’anno 2010 e la legge di stabilità 1, la vecchia Finanziaria, che prevede fra l’altro tagli per 60 milioni alla sicurezza. Niente conferenza stampa a Palazzo Chigi,  Tremonti è partito per Parigi in vista del G20. Tagli su missioni e sicurezza-“Al fine di […]

Tagli su missioni e sicurezza-“Al fine di razionalizzare e riorganizzare la spesa”, si legge nel testo, “anche attraverso il più razionale impiego delle risorse umane, logistiche, tecnologiche e dei mezzi delle forze di polizia nell’espletamento dei compiti di ordine e di sicurezza pubblica è disposta, fermo restando il conseguimento degli obiettivi di sicurezza pubblica nell’ambito delle risorse disponibili, la riduzione dello stanziamento previsto nello stato di previsione del ministero dell’Interno, missione ordine pubblico e sicurezza, programmi 8 e 9, di 10 milioni di euro per l’anno 2012 e di 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013, nella misura del 50% per la Polizia di Stato e del 50% per l’Arma dei carabinieri”.

Una riduzione della spesa – 57.448,387 euro per il 2012 e di 30.010,352 per il 2013 – per la retribuzione del personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Niente  invece tagli lineari al ministero dei Beni culturali che vede mantenute intatte le proprie spese di funzionamento. Secondo quanto si apprende, il contributo dovuto di 60 mln di euro sarà pagato dal Mibac a partire da 2012 attraverso il disimpegno delle giacenze di cassa più antiche, scelte dal ministero. Inoltre il Ddl sblocca 170 assunzioni (fra tecnici e funzionari) del ministero che erano state congelate con la manovra di quest’estate.

E’ confermato invece il dirottamento dei fondi destinati alla banda larga 2: i proventi aggiuntivi dell’asta per le frequenze 4G non verranno investiti, come previsto inizialmente, nel settore tlc. La somma di circa 1,6 miliardi di euro (eccedente rispetto ai 2,4 miliardi) viene infatti destinata per il 50% al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e per il 50% al fondo del ministero dell’Economia per “interventi urgenti”. Secondo il ministro La Russa, questi interventi urgenti verranno utilizzati con priorità per sicurezza e difesa.

La bozza approvata prevede, inoltre, che i buoni pasto per il personale statale vadano solo a coloro che, nell’arco di una giornata, lavorano per otto ore. La disposizione non si applica al personale che appartiene al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La norma potrebbe colpire buona parte dei travet che lavorano 36 ore a settimana (7 ore e 12 minuti al giorno) per un massimo di 22 buoni persi e 154 euro in un mese.

La Finanziaria istituisce una tassa per chi aspira ad avere un posto da statale. Per partecipare a concorsi per l’assunzione nel pubblico impiego si dovrà pagare una somma compresa tra 10 e 15 euro. La tassa è giustificata come “diritto di segreteria” come per la copertura delle spese della procedura.

I distacchi, le aspettative e i permessi del settore scuola sono ridotti del 15% a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013. La misura, secondo la bozza di ddl, è prevista “al fine di valorizzare le professionalità del personale scolastico”. Inoltre, gli istituti autononi non potranno avere dirigenti scolastici assegnati a tempo indeterminato se hanno meno di 300 alunni. La bozza di legge di stabilità modifica la manovra di luglio che aveva fissato in 500 il limite. Queste scuole saranno affidate “in reggenza” a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome.

Il ddl stabilisce che Inps, Inpdap e Inail, “nell’ambito della propria autonomia”, dovranno ridurre le proprie spese di funzionamento “in misura non inferiore, in termini di saldo netto, di 60 milioni per il 2012; 10 milioni per il 2013 e 16,5 milioni a decorrere dal 2014″.

A sorpresa sono spariti anche i fondi per l’edilizia sanitaria. Il finanziamento da un miliardo, a suo tempo concordato dal ministro Ferruccio Fazio, è stato cancellato. Fazio ha protestato, poi ha votato a favore.

Tutta una serie di interventi saranno finanziati attraverso il fondo straordinario presso il ministero dell’Economia, rimpinguato con 4,8 miliardi nel 2012 e 263 milioni nel 2013. Da qui saranno prelevate le risorse, tra l’altro, per la detassazione del lavoro, il 5 per mille, l’autotrasporto, le scuole e università non statali, le missioni internazionali.

Il messaggio sembrava rivolto soprattutto ai ministri più “penalizzati”, che avevano protestato contro la riduzione delle risorse a disposizione 3. Alla fine, oggi, il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, si è arreso alla cancellazione dei fondi per la banda larga in cambio della promessa di reperire le risorse magari attraverso la Cassa depositi e prestiti. Stefania Prestigiacomo – che aveva visto il suo ministero dell’Ambiente ridotto con 434 milioni per il 2012, 320 dei quali per le spese fisse – è riuscita a recuperare la promessa di 300 milioni immediatamente spendibili ed altri 500 milioni da utilizzare da oggi al 2015 per far fronte al dissesto idrogeologico. Nel complesso, ha detto il ministro Galan, la bozza approvata conferma i tagli lineari ai ministeri per circa 6 miliardi di euro.

Il governo si allarga – Il consiglio dei ministri ha inoltre proceduto a nominare viceministri i già sottosegretari Aurelio Misiti (Infrastrutture) e Catia Polidori (Sviluppo economico). E a nominare sottosegretari Guido Viceconte (Interno) e Giuseppe Galati (Istruzione). “Sono nomine scandalo”, tuona il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, “sembra il mercato di Porta Portese”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *