Neve, i senza dimora diventano “spalatori”

Dopo gli immigrati che spalano la neve per uncaffè o qualche spicciolo, gli studenti che si sono attrezzati con cartelli incui offrono “pronto intervento” per liberare macchine (10 euro) e marciapiedi(20 euro) e i 350 volontari coinvolti dal Comune per ripulire strade secondariee marciapiedi, anche i senzatetto di Piazza Grande diventano spalatori. L’idea è venuta […]

Dopo gli immigrati che spalano la neve per uncaffè o qualche spicciolo, gli studenti che si sono attrezzati con cartelli incui offrono “pronto intervento” per liberare macchine (10 euro) e marciapiedi(20 euro) e i 350 volontari coinvolti dal Comune per ripulire strade secondariee marciapiedi, anche i senzatetto di Piazza Grande diventano spalatori. L’idea è venuta a Roberto Morgantini, ex responsabile dell’Ufficio stranieri dellaCgil e ora attivo all’interno di Piazza Grande. “Abbiamo pensato di coinvolgerei senza fissa dimora per aiutare i cittadini – racconta – in un’ottica discambio, non solo economico”. Per farsi aiutare, basta chiamare il numero ditelefono fornito da Morgantini (335.7456877) e gli spalatori arrivano sottocasa. Non ci sono “tariffe” prestabilite per il servizio ma sta a chi vieneaiutato decidere quanto dare. I soldi rimarranno ovviamente ai singoli. “Non ècarità ma un gesto anche di dignità – precisa Morgantini – ed è un segnalepositivo per i senzatetto che si mettono alla pari aiutando i cittadini”.
Le chiamate non tardano ad arrivare. E già in mattinata cisono le prime uscite. C’è chi ha chiamato per liberare la macchinaletteralmente sotterrata dalla neve e chi invece non riesce a liberare ilterrazzo e non sa dove buttare la neve. “Abbiamo comprato pale, stivali, guantie abbiamo trovato un furgone per spostarci – spiega Morgantini – ma il grossodegli interventi li faremo in città”. Tra i ragazzi coinvolti da Piazza Grandeci sono alcuni senzatetto ospiti del dormitorio di via Capo di Lucca, ma anchealcuni immigrati che stavano vicino a Villa Aldini e rifugiati sgomberati daiPrati di Caprara. “Hanno risposto tutti positivamente – spiega Morgantini – Lacosa che mi piace è la relazione che nasce tra il senzatetto e le famiglie, nonuna relazione meramente economica, ma qualcosa di più”. (lp)

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