Cern di Ginevra inaugura la spettroscopia della Antimateria

“Poiché sulla scala dell’intero Universo, l’energia positiva della materia può essere controbilanciata dall’energia gravitazionale negativa, non ci sono restrizioni alla creazione di interi Universi”(Stephen Hawking). In un articolo scientifico pubblicato mercoledì 7 marzo 2012 sulla rivista “online” Nature, gli scienziati dell’esperimento Alpha annunciano di aver misurato, per la prima volta in assoluto, le proprietà spettrali […]

“Poiché sulla scala dell’intero Universo, l’energia positiva della materia può essere controbilanciata dall’energia gravitazionale negativa, non ci sono restrizioni alla creazione di interi Universi”(Stephen Hawking). In un articolo scientifico pubblicato mercoledì 7 marzo 2012 sulla rivista “online” Nature, gli scienziati dell’esperimento Alpha annunciano di aver misurato, per la prima volta in assoluto, le proprietà spettrali dei singoli atomi di antimateria prodotti artificialmente al Centro Ricerche Nucleari di Ginevra. Una notizia affascinante e interessante. Non inquietante. Una pietra miliare verso la più profonda e dettagliata comprensione dell’Universo in cui viviamo. Una scoperta che si aggiunge a quella dello scorso giugno 2011 con la cattura di centinaia di atomi di antidrogeno artificiali intrappolati per un lungo periodo di tempo in uno speciale confinamento magnetico. “Grazie all’esperimento Alpha – dichiara Jeffrey Hangst, portavoce del team di ricerca – abbiamo dimostrato che possiamo analizzare la struttura più intima dell’atomo di antidrogeno e siamo molto entusiasti poiché ora sappiamo che è possibile progettare esperimenti per misure ancora più precise degli antiatomi”. Oggi viviamo in un Universo apparentemente fatto interamente di materia, ma nell’istante del Big Bang (13,7 miliardi di anni fa) materia ed antimateria pare che fossero alla pari. Il mistero dell’apparente “scomparsa” dell’antimateria, invita alla prudenza. Su quali basi possiamo concludere che la Natura sembra preferire la materia all’antimateria? Se oggi sulla Terra gli scienziati possono studiare in gran dettaglio gli atomi di antidrogeno, come dimostra l’esperimento Alpha, allora il mistero s’infittisce, suggerendo un’investigazione scientifica a più ampio spettro. Gli atomi di idrogeno sono i più diffusi nell’Universo. In ciascuno di essi un elettrone orbita attorno a un nucleo costituito da un protone. Se “illumino” con le microonde questi atomi, posso “eccitarne” gli elettroni invitandoli a “saltare” su orbite più alte o a fare marcia indietro. I ricercatori sanno che la frequenza di distribuzione di questi fenomeni fornisce uno spettro misurabile molto preciso che nel mondo della materia in cui esistiamo è unico per l’idrogeno, caratterizzandone la sua “impronta” specifica. I principi fondamentali della fisica ci dicono che l’antidrogeno deve avere uno spettro “identico” all’idrogeno. Gli scienziati di Alpha, infatti, lo hanno misurato per la prima volta in assoluto. “L’idrogeno è l’elemento più abbondante nell’Universo – fa notare Jeffrey Hangst – ne conosciamo la struttura estremamente bene. Ora possiamo finalmente iniziare a sondare i segreti dell’antidrogeno”. Quanto sono differenti questi “mondi” dagli “anti-mondi”? “Per ora – spiega Hangst – possiamo solo fare affidamento sul tempo che ci dirà la verità”. Che è chiaramente intrappolata nei “precisi” limiti della fisica quantistica e del livello di confidenza delle misure effettuate dagli scienziati. Al Cern uno spettro di antidrogeno è stato osservato, misurato e registrato dall’apparato Alpha che, grazie a una sofisticata rete elettromagnetica, è in grado non solo di confinare gli atomi di antimateria, tenendoli a debita distanza di sicurezza dalla materia, ma anche di agire direttamente sulle proprietà magnetiche degli antiatomi. Le microonde possono fare il miracolo “stimolando” le loro specifiche frequenze: quando l’antimateria incontra la materia si annichila, lasciando una caratteristica “impronta” nei sensori dell’esperimento. Questa misura dimostra che è possibile ideare apparati in grado di “illuminare” le proprietà interne degli atomi di antidrogeno e di agire direttamente sui singoli atomi con le microonde per modificarne le frequenze. In un prossimo futuro l’apparato Alpha potenzierà le misure spettrali incrementando il livello di dettaglio finora raggiunto, grazie all’uso dei laser. Lo scorso giugno trecento atomi di antimateria prodotti al Cern di Ginevra nell’esperimento Alpha, furono intrappolati per mille secondi in perfette condizioni di confinamento magnetico. Un grande successo del gruppo di Jeffrey Hangst e dei fisici nucleari della collaborazione scientifica internazionale. Trecento atomi di Antimateria oggi si battono strenuamente contro le guerre, la fame, le povertà e la barbarie dell’oscurantismo politico e dell’Hiroshima culturale imposta da poteri più o meno oscuri ai governi (democratici e non) ed ai popoli di tutto il mondo. Come i Trecento di Leonida che nella battaglia decisiva delle Termopili, con il loro coraggio e sacrificio salvarono la Civiltà occidentale dalla fine, così oggi la Scienza nucleare mondiale di Pace, a cominciare da questi nuovi Trecento anti-mondi, sta riscrivendo daccapo la storia dell’Umanità per consegnare alle future generazioni una Terra nuova senza più guerre, fame, disoccupazione, pestilenze e povertà. La notizia del Cern assume una rilevanza eccezionale: saranno pure pochi quei trecento anti-elementi ma chi ben comincia (tre annunci clamorosi in pochi mesi) è alla metà dell’opera. La Pace, infatti, è energia infinita. Senza energia e senza risorse, la guerra (umanitaria o meno) è inevitabile. La Storia non mente. L’energia infinita gratis per tutti un giorno potrà significare Pace mondiale assicurata e garantita per tutti. Questa scienza e questa tecnologia nucleare di Pace, a base di antimateria e di centrali stratosferiche, cambieranno il mondo per sempre? Certamente è un progresso epocale che invoca subito un’evoluzione copernicana nel diritto, nella morale, nella politica e nell’etica pubblica e privata, prima che sia troppo tardi. Perché gli oscurantisti (i veri demoni) sono alle porte per la nuova “caccia alle streghe”. Il fatto che al Cern di Ginevra (sotto la città svizzera) siamo già all’Avatar al cubo, al 100 percento, perché sono stati intrappolati per mille secondi trecento atomi artificiali di antimateria, spaventa solo i romanzieri. Trecento piccoli “passi” verso l’universo di Star Trek, verso piccole centrali nucleari domestiche efficienti al 100 percento. La fissione nucleare nelle ormai obsolete centrali oggi garantisce al massimo il 2 percento di efficienza energetica; la fusione nucleare nell’immediato futuro ne garantirà non più del 4 percento nella trasformazione della massa in energia. È un balzo gigantesco per l’Umanità, il dominio sull’antimateria. Verso le stelle. Stiamo vivendo un flash-forward decisamente interessante. Nel famoso laboratorio civile del Centro Ricerche Nucleari di Ginevra sono stati prodotti per la prima volta 300 atomi “stabili” di antimateria (antidrogeno) e, sempre per la prima volta, 300 di questi antiatomi sono sopravvissuti per mille secondi (mesi fa, gli scienziati erano riusciti a confinarne 38 per appena un decimo di secondo!) stabilizzati grazie a uno speciale confinamento magnetico. In pratica, sono stati tenuti in vita artificialmente 300 rappresentanti degli anti-mondi “parcheggiati” nell’esperimento Alpha. Nell’articolo pubblicato sulla rivista “online” Nature Physics, gli scienziati di Atlas confermano di aver catturato 300 atomi di antimateria per oltre 16 minuti. Un’eternità perché ora è davvero possibile studiare le loro proprietà in gran dettaglio. Investigare i misteri della Natura, attraverso una delle più elusive sostanze che l’Universo contenga, è fondamentale per ottenere un giorno, non più tanto lontano, energia fotonica pulita al 100%. Per liberarci, non attraverso Referendum abrogativi e politiche oscurantiste francamente incredibili nel XXI Secolo in Italia (patria del premio Nobel Enrico Fermi), una volta per tutte dei mortali gas serra che stanno letteralmente scongelando la Groenlandia e i Poli, allagando le terre emerse. Per evitare miliardi di morti, l’energia da antimateria potrebbe essere la via naturale, corretta e giusta per produrre energia infinita. Oggi noi pensiamo di vivere in un Universo apparentemente fatto di sola materia. Tuttavia esistono anche ragazze di antimateria. Da qualche parte. La Natura ci sorprende e meraviglia ogni giorno. Non ha preferenze e crea ciò che vuole. Anche antimateria, cioè anti-mondi, anti-terre, anti-stelle e così via. L’esperimento AMS-II in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale, è l’altro esperimento mondiale a caccia di antimateria aliena. La pesca è appena iniziata e già promette molto bene. Certamente esistono molti modi per scoprire l’antimateria. Grazie a Dio, non sarà un Referendum abrogativo a congelare tali ricerche. Si tratta, in pratica, di effettuare una comparazione tra atomi di idrogeno e antidrogeno nel nostro campo gravitazionale. Ricordate il famoso monopattino volante inventato dagli autori del fortunato film “Ritorno al futuro” (Back to the future) con Michael J. Fox? Bene, se venissero confermate le proprietà “respingenti” dell’antimateria potremmo costruirlo davvero per la gioia dei nostri nipotini, perché significherebbe che l’antimateria ha proprietà anti-gravitazionali. Già, ma come sono stati analizzati quei 300 anti-atomi? Usando uno speciale raggio laser a microonde per la spettroscopia ad altissima risoluzione, capace cioè di carpirne i segreti più reconditi e con la massima delicatezza perché, come sapete, Materia ed Antimateria non vanno molto d’accordo. Al solo contatto si annichilano reciprocamente generando fotoni. Cioè energia. La trappola concepita e messa a punto dagli scienziati del Cern, è in grado di ottenere anche un altro fantastico risultato complementare: quello di misurare direttamente l’influenza della gravità sull’Antimateria. È l’obiettivo dell’esperimento AEgIS. “Ci sono significativi passi in avanti nella ricerca sull’antimateria – fa notare il direttore generale del Cern, Rolf Heuer – e siamo solo all’inizio di questa straordinaria avventura”. La Chiesa benedice e incoraggia le ricerche al servizio dell’umanità e della dignità della persona per la salvaguardia della Vita, della Pace sulla Terra e nell’Universo. Il Vaticano non teme l’antimateria che potrà un giorno aprire all’Umanità la via verso le altre stelle, ma le sue applicazioni tecnologiche che non siano al servizio della sacralità della vita e dell’Umanità, unica razza sulla Terra e, fino a prova contraria, nell’Universo. Si aprono finalmente prospettive molto importanti per capire com’è fatto l’Universo in cui viviamo ma anche per cercare di immaginare realmente come costruire la prima astronave interstellare entro i prossimi 150 anni, come profetizzato da Gene Roddenberry creatore di “Star Trek” e da James Cameron creatore del kolossal “Avatar”. La realtà della ricerca scientifica supera di gran lunga la fantasia degli autori di fantascienza. Ora spetta alle imprese fare il loro dovere, per accelerare queste ricerche ed imprimere alle scoperte la giusta rotta. Ora spetta alla Politica, alla Filosofia, alla Religione, offrire le chiavi di volta per la buona applicazione tecnologica di tali scoperte. L’antimateria viene regolarmente usata in medicina (positroni) ma auguriamoci di non costruire mai un ordigno ad antimateria, perché sarebbe il primo e l’ultimo esperimento sulla Terra e nel Sistema Solare! Insomma, pochi giorni prima del Referendum anti-nucleare italiano, la realtà della libera ricerca scientifica ha sorpreso e stupito il mondo intero. La fantascienza, sconfinata nel reale, è davvero nulla rispetto all’incredibile scoperta effettuata dai fisici nucleari dell’esperimento Alpha al Cern. Nuvole di atomi (non particelle) di antimateria (antidrogeno) sono state prodotte in laboratorio. L’esperimento Alpha ha permesso la produzione in modo controllato di 300 antiatomi dalle “qualità” (carica elettrica) decisamente opposte (specchio) rispetto a quelle della materia ordinaria di cui saremmo (uso il condizionale, a ragione) fatti. Finora, quindi, solo 300 di questi atomi di antidrogeno hanno evitato l’immediata annichilazione perché “catturati” in uno scenario che ricorda la saga di Star Trek. “È impensabile oggi portare l’antimateria a spasso – osserva il fisico Andrea Vacchi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) – infatti è sufficiente che un atomo di antidrogeno venga a contatto con la materia ordinaria, ad esempio con un gas o con le stesse pareti del contenitore, perché avvenga una completa annichilazione”. Ogni atomo distruggerebbe all’istante il suo corrispettivo Anti-atomo. Entrando a contatto, materia e antimateria si annullano (o annichilano) a vicenda nella più straordinaria liberazione di energia. L’annichilazione, infatti, è la massima espressione energetica prevista in Natura (ce lo ricorda la famosa equazione di Einstein sull’equivalenza massa-energia) per la totale trasformazione della materia in energia. Nell’annichilazione tutta la massa si trasforma in energia. La notizia più importante, il cuore del risultato annunciato dal gruppo di Jeffrey Hangst, mercoledì 17 novembre 2010 e domenica 5 giugno 2011, è che adesso è possibile produrre l’antimateria in quantità controllabile e sicura. La soluzione del problema del confinamento magnetico è un risultato molto significativo. Dalle particelle elementari siamo passati agli atomi: le energie in gioco diventano considerevoli già a piccole quantità. Occorre “parcheggiare” l’antimateria con una grandissima precisione, altrimenti il “botto” è inevitabile. Non vi ispira il vero incipit del film Avatar, con l’astronave madre Venture Star in fase di decelerazione per l’avvicinamento al pianeta Pandora? Questo significa che d’ora in poi saranno molti di più gli atomi di antidrogeno sotto osservazione. Diventeranno uno straordinario laboratorio per mettere finalmente a confronto l’antimateria con la materia ordinaria, per capire cosa succede poco prima e poco dopo l’annichilazione. Si ripropone il problema focale di Scotty, il famoso ingegnere capo dell’astronave Enterprise, alle prese con le equazioni necessarie per la fase di miscelamento di materia ed antimateria nella camera di reazione grazie ai cristalli di “dilitio”. Alle giuste condizioni fisiche, tutto ok! A freddo l’Enterprise tornava indietro nel tempo. A caldo, navigava nel Cosmo a velocità ben superiori a quella della luce! Se questa è ancora fantascienza, giudichi il Lettore del futuro. Gli iPad della Apple dimostrano che siamo sulla strada giusta. Per ora, la speranza è di riuscire a risolvere uno dei più grandi rompicapi della fisica contemporanea: il perché al momento del Big Bang la Natura abbia preferito la materia ordinaria all’Antimateria. Attenzione alle espressioni convenzionali nella Scienza! Perché entrambe sarebbero state prodotte nella stessa quantità in modo simmetrico (al punto zero del pre-Big Bang, che oggi si trova ovunque!) e di conseguenza avrebbero dovuto cancellarsi a vicenda con tutto l’Universo. Tuttavia questo non è accaduto, grazie a Dio, perché una certa quantità di quella che oggi chiamiamo “materia” (calcolata in una particella ogni 10 miliardi di particelle di antimateria) è riuscita a sfuggire alla fine. E grazie a questa “rottura della simmetria” si è formato il mondo in cui viviamo, con pianeti, stelle e galassie di materia. Che cosa sia successo effettivamente dopo il Big Bang è ancora un mistero. Ma i fisici del Cern hanno strumenti per fare un po’ di luce sul mistero. La storia di “Avatar” lascia sperare in un futuro migliore per la Terra. Sicuramente diversa da quella che tra 150 anni l’ex-marine Jake Sully sarà costretto a lasciare, per sostituire il fratello scienziato nella missione di esplorazione del pianeta Pandora sul sistema stellare di Alpha Centauri. Nel film, le analisi condotte avevano determinato la tossicità dell’atmosfera della luna aliena per l’organismo umano ma non per gli abitanti nativi chiamati Na’vi. Questa condizione costringerà gli scienziati a creare degli esseri “potenziati” simili agli abitanti del pianeta (denominati Avatar) che possono essere governati dall’uomo per compiere tutte le azioni senza che gli umani possano correre alcun pericolo. Pandora è un pianeta ricco di un minerale capace di risolvere il drammatico problema della riduzione delle fonti energetiche e del degrado ambientale che ha portato la Terra verso la catastrofe ecologica. Le imprese private varano la più straordinaria astronave interstellare. Jake si rende conto della duplice subdola natura della missione: la conquista delle fonti energetiche di Pandora è il vero scopo del viaggio. L’ex-marine dovrà decidere se stare dalla parte dei Na’vi o essere solidale con il piano di invasione terrestre. Ma che cosa ci condurrà sulle vicine stelle? L’antimateria. I libri del fisico nucleare Stanton T. Friedman confermano ampliamente le nostre più rosee previsioni. L’efficienza dell’annichilazione (100%) nella conversione materia-energia, è infinitamente più importante rispetto alla fissione e fusione nucleari, come confermano gli studi pioneristici del professor Antonino Zichichi, fondatore del Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’Infn. Il problema è sul reale funzionamento di un motore ad antimateria: cosa dovrebbe produrre? Come dovrebbe lavorare? Ci stiamo avvicinando alla verità. Parallelamente, potrebbe essere utile capire anche il contrario: cioè che noi terrestri siamo fatti di antimateria, così rara rispetto all’enorme quantità di materia ed energia “oscure” che permeano l’Universo. Allora sarebbe giusto pensare che quella prodotta al Cern possa effettivamente essere materia vera! Ma questa è un’altra storia, perché oggi è stata varcata una porta aperta nel 1928 dal fisico Paul Dirac, che non può essere chiusa tanto facilmente. Le applicazioni tecnologiche non mancheranno di porre questioni di natura etica. Che fare dell’antimateria prodotta? Perché produrla? Per andare dove? L’esame diagnostico Pet ad emissione di positroni (anti-elettroni) è un’applicazione delle ricerche nucleari sull’antimateria al servizio della salute delle persone. Se faccio esperimenti sull’antimateria già devo sapere fin dove posso spingermi, devo cioè prefigurare gli scenari più diversi, positivi e negativi, altrimenti sarei un irresponsabile, non uno scienziato: questo è il pensiero dominante negli ambienti scientifici mondiali. Questo fu molto probabilmente il pensiero di Ettore Maiorana, precursore del ben più pacifico esperimento sul decadimento doppio beta in corso al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso (esperimento astro particellare Gerda). Maiorana, il più grande scienziato italiano, scomparso nel nulla degli Anni Trenta nel secolo scorso, aveva forse capito tutto. Fatto sta che la trappola di antimateria al Cern funziona molto bene: le due nuvole di anti-protoni ed anti-elettroni, originate da una sorgente radioattiva, si sono effettivamente incontrate a temperature prossime allo zero assoluto creando nel vuoto migliaia di atomi di antidrogeno. Arrestare per mille secondi il processo di annichilazione tra atomi ed antiatomi stabili e neutri, è un messaggio molto potente. Con questi piccoli anti-mondi che si annichilano scomparendo non più improvvisamente al contatto con la materia ordinaria, d’ora in poi tutto è possibile. E il totalmente inatteso ci aspetta al prossimo varco: tunnel spaziali, buchi neri, porte del tempo, motori di astronavi, finestre su altri mondi-specchio ovvero sulla Terra del passato, magari su pianeti alieni che hanno contemporaneamente aperto un altro stargate. Chi può dirlo? Tutto ebbe inizio nel 1995 quando al Cern, utilizzando l’elemento più abbondante nel Cosmo, l’idrogeno (un protone, un elettrone), furono creati i primi nove atomi artificiali di Antidrogeno. Poi nel 2002 gli esperimenti Athena ed Atrap mostrarono che era possibile produrre Antidrogeno in grandi quantità, aprendo la possibilità di condurre studi molto più dettagliati sulla natura dell’Universo. Il successo dell’esperienza Alpha, decisamente da premio Nobel, è il passo più significativo finora compiuto nel processo di immagazzinamento dell’Antimateria sulla Terra. Come sull’Enterprise di Star Trek e sull’Interstellar Venture Star di Avatar, il problema è il confinamento dell’antimateria circondata dalla materia. Poiché il contatto (ahinoi, mai baciare una ragazza di Antimateria!) tra materia ed antimateria è letale, gli atomi di Antidrogeno vivono pochissimo nel nostro Universo. Ma l’Uomo è riuscito a ritardare il loro trapasso! Aumentando la vitalità dell’Antimateria sulla Terra. Questa è la notizia focale. Come? Grazie a speciali campi magnetici che con la loro forza hanno costretto l’antimateria a stare lontana dalla materia. Se a malincuore dobbiamo ammettere che è impossibile baciare la più bella ragazza di antimateria dell’Universo, non dobbiamo perdere la speranza di poterlo fare un giorno, magari diventando di antimateria! L’esperimento Ams-II sulla Stazione Spaziale Internazionale, frutto di una collaborazione scientifica internazionale voluta fortemente dal prof. Antonino Zichichi, presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati, sta cercando l’antimateria nei raggi cosmici. È già caccia grossa per scovare i pesanti atomi di Anti-elio (l’elio è il secondo elemento più abbondante nell’Universo). Se esiste, allora un giorno incontreremo sicuramente ragazze di antimateria su anti-mondi illuminati da anti-stelle. Alpha al Cern di Ginevra ha mostrato il metodo per far sopravvivere 300 atomi di Antidrogeno almeno per mille secondi. Un’eternità solo alcuni fa. Che cosa accadrà quando riusciremo a confinare l’antimateria per ore, giorni ed anni? Al Cern il programma prosegue: l’esperimento Asacusa ha mostrato una nuova tecnica per la produzione di antidrogeno, da far impallidire gli autori di Star Trek. In un lavoro scientifico dato alle stampe sul Physical Review Letters, viene annunciato il successo di un altro metodo di creazione dell’antimateria (definito Cusp trap), questo sì un precursore essenziale per fabbricare un intenso raggio laser ad Antimateria! Siamo davvero all’interno della fantascienza più fantastica ma reale. Asacusa promette davvero scintille ad annichilazione controllata: questa tecnica servirà per studiare i segreti dell’Antimateria in tempi molto più lunghi, come sostiene Yasunori Yamazaki del Japan’s Riken Research Center, membro della collaborazione scientifica Asacusa. “C’è ancora molta strada da fare, ma siamo molto felici di vedere come lavorano bene queste diverse tecniche di produzione di antimateria”. Un’altra importante conseguenza della cattura di Antidrogeno per lunghi periodi di tempo è che gli antiatomi hanno tutto il tempo di “rilassarsi” nel loro nuovo ambiente terrestre, consentendo all’esperimento Alpha di effettuare misure estremamente precise sulla Simmetria CTP. Le simmetrie in Fisica descrivono i processi naturali sotto la lente d’ingrandimento delle loro trasformazioni. La simmetria “C”, ad esempio, a che fare con le cariche elettriche delle particelle coinvolte. La simmetria “P” osserva l’Universo in uno specchio per capire cosa accade ai fenomeni naturali (a tutti noi) nello scorrere del tempo. I processi naturali non sempre appaiono gli stessi, cambiando il punto di vista dell’osservatore. Si dice allora che le simmetrie (alcune o tutte) vengono violate in certi processi naturali, quando l’osservazione passa dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Ora, la Simmetria CTP dice che una particella che si muova avanti nel tempo (cf. studi di Stephen Hawking) nel nostro Universo dovrebbe essere indistinguibile da una particella che si muova indietro nel tempo in un Universo speculare. Lo si afferma per sostenere il rispetto totale e perfetto delle Leggi della Natura. Almeno nel nostro Universo. Non sappiamo se altrove accade lo stesso. Ma la Simmetria CTP richiede che sia l’idrogeno sia l’Antidrogeno abbiano lo spesso spettro chimico-fisico. “Ogni violazione della Simmetria CTP implicherebbe un serio ripensamento della nostra comprensione della Natura – fa notare il fisico Hangst – e poiché metà dell’Universo in cui viviamo manca all’appello perché ancora ignoto, abbiamo ragione di credere che il ripensamento sarà inevitabile, quindi lo mettiamo subito in programma”. Il prossimo “goal” di Alpha è quello di perfezionare le analisi sugli anti-atomi intrappolati, illuminandoli con speciali laser per determinare se l’antimateria assorbe esattamente le stesse frequenze (o energie) della materia ordinaria. “Se colpisci l’antidrogeno con la giusta frequenza di microonde allora gli antiatomi fuggono via dalla trappola e possiamo misurarne ogni singola annichilazione – rivela Hangst – riuscendo così a osservare la struttura dell’antidrogeno, l’elemento numero Uno della tabella periodica di antimateria”. Avete capito bene il messaggio elaborato al Cern di Ginevra? C’è naturalmente un “anti-” per tutti gli elementi chimici della famosa tabella periodica degli elementi chimici ideata nel 1869 da Mendeleev. Si può essere anti-nuclearisti della fissione e delle radiazioni mortali, ma oggi facciamo l’antimateria e la immagazziniamo. Non possiamo imitare i cosmo-struzzi, pena la perdita della nostra libertà e indipendenza energetica. Oggi il mercato dell’Antimateria può giustamente inaugurare un nuovo inizio. E che Dio ci aiuti.
© Nicola Facciolini

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