Marilyn Monroe in “A qualcuno piace caldo” restaurato martedì nei cinema abruzzesi

Prima della proiezione per la prima volta sul grande schermo 5 eccezionali scatti realizzati da BertStern nell’ultimo servizio fotografico dell’attrice prima della scomparsa. Le fotografie saranno accompagnate dal brano Dentro Marilyn degli Afterhours In Abruzzo aderiscono i cinema: Chieti (Giometti); Spoltore (Arca); L’ Aquila (Movieplex) A 50 anni dalla scomparsa di Marilyn Monroe (che si spense a Los […]

Prima della proiezione per la prima volta sul grande schermo 5 eccezionali scatti realizzati da BertStern nell’ultimo servizio fotografico dell’attrice prima della scomparsa. Le fotografie saranno accompagnate dal brano Dentro Marilyn degli Afterhours

In Abruzzo aderiscono i cinema: Chieti (Giometti); Spoltore (Arca); L’ Aquila (Movieplex)

A 50 anni dalla scomparsa di Marilyn Monroe (che si spense a Los Angeles il 5 agosto del 1962) sono tantissimi gli eventi, le mostre, i festival, gli incontri, le pubblicazioni dedicati al mito di Norma Jeane.

Per celebrare al meglio Marilyn mancava però un tassello fondamentale: il ritorno sul grande schermo della Marilyn originale, quella che faceva impazzire le platee decretando il successo dei film dell’epoca.

Per questo solo per un giorno martedì 3 luglio nei cinema italiani (elenco delle sale su www.nexodigital.it) sarà il momento di FOREVER MARILYN: una giornata organizzata da Nexo Digital e da 20th Century Fox Home Entertainment in collaborazione con Radio Monte Carlo e MYmovies.it per celebrare, proprio all’interno delle sale con la proiezione di A qualcuno piace caldo e il suo Dietro alle quinte, il mito di quella che Antonio Tabucchi ha definito “una donna di una carnalità gioiosa, con un doppio fatto d’aria per la malinconia”.

Prima dell’inizio del film, verranno proposti per la prima volta sul grande schermo 5 dei più importanti scatti di Bert Stern realizzati in occasione dell’ultimo servizio fotografico dell’attrice prima della tragica scomparsa. Le fotografie, tratte dalla mostra aperta sino al 4 novembre presso il Forte di Bard in Valle D’Aosta “Marilyn, the last sitting. Bert Stern”, saranno accompagnate dal brano Dentro Marilyn degli Afterhours gentilmente concessa per l’occasione da Manuel Agnelli e dalla band con l’approvazione di EMI Music e di EMI Music Publishing.

Per ricordare Marilyn non si poteva scegliere che A qualcuno Piace caldo, il capolavoro firmato da Billy Wilder che l’American Film Institute ha definito il film più divertente mai girato nella storia del cinema. Restaurato in digitale 2K e riportato a tutto il suo antico splendore, il film mostra Tony Curtis e Jack Lemmon in abiti muliebri: i due attori sono così geniali e incredibili da risultare perfettamente credibili, anche perché a oscurare il loro discutibile sex appeal c’è Marilyn/Zucchero Kandinsky nel ruolo che più di ogni altro ha contribuito a edificare il suo mito eterno. Il film sarà preceduto da uno speciale mai trasmesso sul grande schermo tratto dagli extra del Blu-ray del film: il Dietro le quinte, che permetterà agli spettatori di conoscere i retroscena di una delle opere emblema della carriera della Monroe. E’ qui infatti che Marilyn nel 1959 ritrova tutta la sua grazia: è splendida quando si esibisce all’ukulele, mozzafiato quando si lancia nelle esibizioni canore. Ed è come se i brani “I wanna Be Loved By you” e “I’m Through with Love” siano stati scritti appositamente per mostrare le sue due anime: quella “esteriore” della sexy bionda platinata e quella più malinconica della ragazza di provincia catapultata nel magico mondo dello star-system.

A partire dal 1° agosto sarà inoltre disponibile nei negozi l’imperdibile cofanetto Blu-ray “Forever Marilyn”, che include 7 tra i più bei film interpretati dalla divina Marilyn, 5 dei quali debuttano per la prima volta in alta definizione.

La mostra Marilyn, the last sitting. Bert Stern (catalogo Frassinelli editore) è curata da Olivier Lorquin (Presidente e Direttore Generale del Museo Maillol di Parigi), Isabelle Maeght (Amministratore della Fondazione Marguerite et Aimé Maeght di Saint Paul de Vence) e Gabriele Accornero (Consigliere Delegato del Forte di Bard) con la collaborazione della Galleria Staley Wise di New York. Nel 1962, infatti, il cacciatore di icone Bert Stern accarezza un sogno: quello di fotografare Marilyn Monroe, “la prima dea dell’amore americana”. Marilyn accetta di posare nuda e senza trucco. Un rapporto forte e quasi amoroso si instaura tra il fotografo e la sua modella dando vita agli scatti con cui Marilyn ha catturato definitivamente l’immaginario collettivo non come sex symbol, ma come opera d’arte: meravigliosa, tragica, per sempre 36enne. Chi si presenterà alla biglietteria del Forte di Bard con il biglietto di Forever Marilyn del 3 luglio avrà diritto al biglietto ridotto per l’ingresso alla mostra (3 euro anziché 5 euro).

Ambientato nella Chicago del 1929, il film narra la storia di Joe (Tony Cyrtis) e Jerry (Jack Lemmon) due jazzisti senz’arte né parte, testimoni involontari del massacro di San Valentino durante il quale gli uomini di Al Capone hanno sterminato la banda di Bugs Moran per il comando del mercato di alcolici. Per scampare ai gangster che li inseguono, i due si travestono da donne e partono in tournée alla volta della Florida inun’orchestra tutta al femminile dove vestono i panni di Josephine e Dafne.
E’ così che conoscono Zucchero: Joe e Jerry ne sono ammaliati ma non possono corteggiarla per non farsi smascherare. Giunti nell’albergo di Miami dove l’orchestra dovrà esibirsi, per far breccia nel cuore di Zucchero Joe impersona Junior,annoiato miliardario figlio di un magnate del petrolio. Nel frattempo il vero miliardario Osgood Fielding II si innamora a prima vista di Daphne, alias Jerry. Nello stesso albergo si tiene però un congresso de “Gli Amici dell’opera italiana” che è in realtà la copertura per una riunione di mafiosi, tra cui gli inseguitori di Joe e Jerry. La fuga dei due musicisti, in compagnia di Osgood e Zucchero, è rocambolesca. Zucchero cade fra le braccia di Joe, mentre Jerry svela finalmente a Osgood la sua vera identità.
Un capolavoro di ritmo, di gag, di recitazione, che non si tira indietro di fronte a nessun espediente per raggiungere i suoi obiettivi. Modernissima nella sofisticazione dei dialoghi e nel tono della comicità verbale, provocatoria per l’epoca sotto l’aspetto dell’ambiguità sessuale; ma anche splendidamente classica per il ricorso a temi e modalità di costruzione degli eventi comici tipici del cinema muto (i travestimenti, gli inseguimenti, perfino le torte in faccia).
“Nessuno è perfetto”, la celeberrima battuta finale tra “Boccuccia di Rosa” e Daphne/Lemmon, azzardatissima per il suo sottinteso omosessuale, è forse la più celebre e geniale chiusura mai filmata.

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