Usa 2012: testa a testa tra Obama e Romney negli ultimi sondaggi

Ipsos  dà  Obama e Romney pari al 46%, ma il presidente avrebbe 2 punti di vantaggio negli stati chiave Ohio, Florida e Virginia. Spinta a Obama dal dato sulla disoccupazione: l’economia americana ha infatti creato a ottobre 171.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione sale comunque al 7,9% a seguito dell’aumento della partecipazione al mercato […]

Ipsos  dà  Obama e Romney pari al 46%, ma il presidente avrebbe 2 punti di vantaggio negli stati chiave Ohio, Florida e Virginia. Spinta a Obama dal dato sulla disoccupazione: l’economia americana ha infatti creato a ottobre 171.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione sale comunque al 7,9% a seguito dell’aumento della partecipazione al mercato del lavoro.

I posti di lavoro creati in ottobre sono al di là delle attese degli analisti, che scommettevano su 125.000 posti. E si sommano alla revisione al rialzo di settembre, quando l’economia ha creato 148.000 posti più dei 114.000 precedentemente stimati. Il settore privato ha creato in ottobre 184.000 posti di lavoro, la cifra più elevata da febbraio. Da luglio l’economia americana ha creato in media 173.000 posti di lavoro al mese, in aumento rispetto alla media di 67.000 posti al mese fra aprile e luglio. L’economia ha creato occupazione per 25 mesi consecutivi. Il tasso di disoccupazione quando il presidente americano Barack Obama ha assunto l’incarico nel gennaio 2009 era il 7,8%. Il tasso di disoccupazione è stato superiore all’8% per 43 mesi, la serie più lunga da quando è iniziata la raccolta dei dati del 1948.

Tra le ‘good news’ c’è anche l’approvazione ricevuta per la sua capacità di gestire l’emergenza provocata dal passaggio di Sandy, l’uragano (ma diventato ciclone post-tropicale prima di toccare terra negli Stati Uniti) che ha devastato la costa nord-orientale del Paese. Secondo un sondaggio condotto da Washington Post e Abc News, il 79% degli intervistati ha dichiarato di considerare “buono” o “eccellente” il lavoro fatto dall’amministrazione Obama. Tra questi c’è sicuramente Chris Christie – il governatore del New Jersey, lo Stato più colpito – tra i repubblicani più influenti, che ha lodato pubblicamente Obama per la risposta all’emergenza.

Il passaggio di Sandy ha lasciato in eredità anche un ‘endorsement’ pesante – fa notare Klein – quello del sindaco di New York, Michael Bloomberg, che quattro anni fa aveva deciso di rimanere neutrale e che in questi anni non ha rinunciato alle critiche nei confronti del presidente. “Obama si preoccupa del cambiamento climatico, Romney no” ha detto Bloomberg, spinto a sostenere il presidente dal disastro che ha colpito, tra le altre, proprio New York.

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