Influenza: raggiunto picco, colpiti olte 3,3mln

E anche per questa stagione l’influenza ha raggiunto il suo picco: nella settimana dal 4 al 10 febbraio, secondo i dati dell’ultimo bollettino della rete Influnet dell’Istituto superiore di sanita’ (Iss), il livello di incidenza ha continuato a crescere, arrivando a quasi 600mila casi di sindrome influenzale, per la precisione 597.500 (contro i 568mila della […]

E anche per questa stagione l’influenza ha raggiunto il suo picco: nella settimana dal 4 al 10 febbraio, secondo i dati dell’ultimo bollettino della rete Influnet dell’Istituto superiore di sanita’ (Iss), il livello di incidenza ha continuato a crescere, arrivando a quasi 600mila casi di sindrome influenzale, per la precisione 597.500 (contro i 568mila della settimana precedente), per un totale di 3,3 milioni di casi da inizio stagione.

Il picco e’ stato raggiunto esattamente nello stesso periodo dell’anno scorso, cioe’ tra la quinta settimana dell’anno (corrispondente a quella dal 28 gennaio al 3 febbraio) e la sesta (appena trascorsa). I più colpiti sono stati, in quest’ultima settimana, i bambini tra i zero e quattro anni, mentre le altre fasce d’età non hanno avuto incremento di casi. L’incidenza generale e’ stata di 9,86 casi ogni mille assistiti, mentre nei bambini tra 0 e 4 anni e’ stata di 28,16, per poi calare a 22,79 tra i 5 e 14 anni a 22,79, 7,34 tra i 15 e 64 anni, e 2,62 negli anziani over65 anni.

Le regioni piu’ colpite sono state Marche, Emilia Romagna e Campania, mentre in Liguria, Umbria e Sardegna l’attivita’ del virus influenzale ha iniziato a diminuire e quindi il picco epidemico e’ stato raggiunto nella settimana precedente. Quanto alle raccomandazioni, anche se i bimbi piu’ piccoli sono quelli che si sono ammalati di piu’, le mamme che allattano non devono preoccuparsi: allattare con l’influenza non solo non e’ controindicato, ma serve anche a proteggere il bambino dal virus stagionale. Come spiega Sergio Conti Nibali, responsabile del gruppo di lavoro sulla nutrizione dell’Associazione culturale pediatri (Acp), ”l’allattamento e’ la migliore protezione per il bambino. La mamma infatti con il latte gli trasmette anche degli anticorpi specifici per il virus influenzale che lo rendono meno soggetto a contrarre l’influenza”.

E visto che la febbre alta puo’ provocare spossatezza alle mamme, ”e’ importante che si curino, prendendo se e’ necessario degli antinfiammatori o degli antidolorifici, come il paracetamolo o, qualora quest’ultimo non allevi i sintomi, l’ibuprofene: la loro assunzione non provoca problemi al bambino”. Neppure le terapie antibiotiche, utilizzate per eventuali complicanze dell’influenza, fanno male al piccolo. Come regole generali di prevenzione invece, occorre sempre ricordare di lavare spesso le mani e, se possibile, considerato che i bimbi molto piccoli hanno delle difese immunitarie immature, proteggere naso e bocca con una mascherina.

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