Avaaz: “fermiamo la fabbrica Frankenstein di Monsanto”

La comunità transnazionale Avaaz continua le sue lotte su questioni urgenti di natura internazionale, dalla povertà nel mondo alle crisi in Medio Oriente al cambiamento climatico. Basata su un modello di organizzazione su internet, permette a migliaia di firmare petizioni, finanziare campagne pubblicitarie, inviare e-mail e appellarsi a capi di governo, organizzare proteste su strada […]

avaazLa comunità transnazionale Avaaz continua le sue lotte su questioni urgenti di natura internazionale, dalla povertà nel mondo alle crisi in Medio Oriente al cambiamento climatico. Basata su un modello di organizzazione su internet, permette a migliaia di firmare petizioni, finanziare campagne pubblicitarie, inviare e-mail e appellarsi a capi di governo, organizzare proteste su strada e altri eventi combinandosi rapidamente in una potente forza collettiva.
Tra le principali battaglie globali di Avaaz quella contro la Monsanto e il suo ultimo progetto di un enorme stabilimento di semi “Frankenstein” OGM in Argentina.
La Monsanto produce semi OGM che, combinati con pesticidi tossici, generano devastanti monocolture, dove non cresce più nulla se non una sola pianta, che stanno progressivamente ricoprendo tutto il pianeta. E ora stanno progettando di costruire uno degli impianti di produzione di sementi OGM più grandi del mondo a Malvinas dove, secondo gli attivisti, si sono verificate proteste e scontri con la popolazione locale.
Per spingere il presidente argentino a fermare il progetto e ostacolare così l’espansione dell’agricoltura OGM hanno lanciato una petizione online con l’obiettivo di raggiungere un milione di firme al link:
http://www.avaaz.org/it/stop_monsanto_in_argentina_global_nm/?bXYCcgb&v=33506
Obiettivo evidente è amplificare l’eco della protesta per vincere questa battaglia.
Secondo alcuni, modificare geneticamente gli organismi potrebbe potenzialmente aumentare di molto l’efficienza in agricoltura. E’ anche possibile che tali benefici si realizzino in futuro, ma spesso sono ingigantiti e magnificati dagli addetti alla comunicazione delle grandi aziende, come succede con lo slogan per cui i semi OGM “sfamano il mondo”, in quanto molto più produttivi dei semi normali, cosa non ancora dimostrata; senza contare che spesso queste tecnologie privilegiano i profitti rispetto alla cura delle persone e dell’ambiente. Dovrebbero essere i governi e gli organismi sulla salute a decidere quando ci sono dei rischi per la salute, ma, è noto, che le multinazionali hanno una certa esperienza nell’influenzarne le decisioni.

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