Capodogli morti: lampante speculazione selvaggia

La presenza di gas nei vasi sanguigni dei tre capodogli morti ieri a Vasto, probabile conseguenza di una riemersione troppo rapida, la cui causa potrebbe essere un trauma improvviso come quelli provocati dalle attività di prospezione con tecnica air-gun, ossia le perforazioni marine, rappresenta la prova provata di un danno inestimabile all’eco-sistema da parte dei […]

capodogliLa presenza di gas nei vasi sanguigni dei tre capodogli morti ieri a Vasto, probabile conseguenza di una riemersione troppo rapida, la cui causa potrebbe essere un trauma improvviso come quelli provocati dalle attività di prospezione con tecnica air-gun, ossia le perforazioni marine, rappresenta la prova provata di un danno inestimabile all’eco-sistema da parte dei predoni Eni ed altre multinazionali, alla ricerca di facili profitti sulla pelle delle popolazioni e sull’equilibro ambientale. Le continue trivellazioni nelle coste abruzzesi, tra Pescara e Vasto, da parte di questi nuovi predoni, con il consenso mascherato delle amministrazioni locali e di una stampa ben foraggiata, che invece di avere uno sguardo lungo, pensano a qualche piccola elemosina di pochissimi posti di lavoro, devono cessare. Le nuove concessioni per le trivellazioni in Adriatico- già denunciati dalla ricercatrice abruzzese Maria Rita D’Orsogna- che secondo i comunicati stampa trasmessi agli investitori della ditta irlandese Petroceltic il 4 Aprile 2013,approvati con la concessione BR 272 EL per l’esplorazione petrolifera fra Ortona e Pescara, per coprire 475km quadrati di mare ed il giacimento detto “Turchese”, mediante esplorazione sismica con navi Air-gun, potrebbero essere responsabili della morte dei capodogli e di danni enormi all’ecosistema. La presenza di gas nei capodogli morti, potrebbe essere messo in correlazione con le attività di ricerca petrolifera, le cui tecniche come l’air-gun producono un rumore fortissimo che spaventa e disorienta i capodogli, il cui trauma porta i cetacei a una riemersione troppo rapida, con la conseguenza di permanenza di gas nei vasi sanguigni, analogamente a ciò che accade ai sub colpiti da embolia in seguito a una mancata decompressione. Adusbef e Federconsumatori, ritenendo abusive alcune concessioni e pareri concessi dalla Capitaneria di Porto di Ortona, che potrebbero aver scavalcato la Regione Abruzzo, presenteranno esposti denunce alle competenti procure della Repubblica, per accertare se i progetti petroliferi – come la concessione Turchese con petrolio di bassa qualità che necessiterà di desolforazione in loco, come Ombrina Mare, come il Centro Oli, come Bomba- che hanno avuto forte contrarietà delle popolazioni in una Regione a forte vocazione turistica, agricola, vitivinicola ed ambientale, siano compatibili con le vigenti normative a salvaguardia dell’ambiente e della tutela del territorio.

3 risposte a “Capodogli morti: lampante speculazione selvaggia”

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