Usa: durante guerra, esercito testò gas su soldati neri

Un nuovo aberrante orrore emerge dagli archivi del Pentagono e riaccende i riflettori su un periodo buio della storia dell’umanità che pensavamo e speravamo di poter dimenticare: quello della Seconda Guerra Mondiale. Un periodo durante il quale numerose potenze mondiali, per migliorare il loro potenziale bellico, hanno operato terribili sperimentazioni sull’uomo, soprattutto sulle minoranze. Secondo […]

Un nuovo aberrante orrore emerge dagli archivi del Pentagono e riaccende i riflettori su un periodo buio della storia dell’umanità che pensavamo e speravamo di poter dimenticare: quello della Seconda Guerra Mondiale. Un periodo durante il quale numerose potenze mondiali, per migliorare il loro potenziale bellico, hanno operato terribili sperimentazioni sull’uomo, soprattutto sulle minoranze. Secondo i documenti resi pubblici oggi, durante il secondo conflitto mondiale, l’esercito americano condusse dei test con gas vescicante mostarda su 60.000 suoi soldati, per la maggior parte appartenenti alle minoranze afroamericana, orientale ed ispanica, per scoprire le diverse reazioni della pelle umana, a seconda del colore, alle sostanze urticanti, somministrate in dosi letali e molto concentrate.

A rivelarlo è un servizio della Npr (la radio pubblica americana) che racconta i particolari di questo aberrante programma di test, che richiama alla memoria le terribili sperimentazioni scientifiche naziste, formalmente declassificato (ovvero escluso dal segreto di Stato) nel 1993, ma che finora non era ancora venuto alla luce. La Npr fa ascoltare la testimonianza di Rollins Edwards, un soldato nero che racconta come gli ufficiali al suo comando ordinarono, a lui e a decine di altri commilitoni, di entrare in quelle che a prima vista sembravano piccole stanzette di legno per poi lasciarli all’interno dopo aver chiuso la porta da fuori. Dopo poco da alcun tubi veniva fatto penetrare un mix di gas mostarda e di un altro gas, la lewisite, ancora più dannoso del primo. “Mi sono sentito come se avessi preso fuoco”, racconta Edwards, oggi 93enne, “e sentivo gli altri ragazzi urlare, gridare e cercare di rompere la porta. Alcuni persero i sensi. Solo alla fine aprirono le porte per lasciarci uscire e molti di questi tizi erano davvero in pessime condizioni”. Alla fine, dice sempre Edwards, “ci dissero che eravamo sottoposti a questi test per vedere gli effetti di questi gas sulla pelle nera”.

Ma il Pentagono non si limitò ad usare soldati americani afroamericani. Uso anche nippo-americani e portoricani. La stessa sorte toccò ad una minoranza di bianchi usati come ‘cavie’ normali per confrontare gli effetti dei gas sulla loro pelle rispetto a quelle delle minoranze. Il tutto senza che poi a nessuna delle vittime di questi test fosse concessa assistenza medica. Il Pentagono ha riconosciuto la veridicità dell’inchiesta ma il portavoce, il colonnello Steven Warren si è affrettato ad operare una netta distinzione tra quanto faceva la Difesa nella seconda Guerra Mondiale, 70 anni fa, e quanto accade oggi.

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