41 anni fa il ritrovamento di “Lucy”

E’ il 1974. Nella valle dell’Afar, in Etiopia, i paleontologi Donald Johanson e Tom Gray trovano i resti di un esemplare femmina di ‘Australopithecus afarensis’. Durante gli scavi la radio trasmette a ripetizione il successo dei Beatles ‘Lucy in the sky with diamonds’. L’associazione e’ immediata: lo scheletro si chiamera’ Lucy in onore del brano. Il […]

E’ il 1974. Nella valle dell’Afar, in Etiopia, i paleontologi Donald Johanson e Tom Gray trovano i resti di un esemplare femmina di ‘Australopithecus afarensis’. Durante gli scavi la radio trasmette a ripetizione il successo dei Beatles ‘Lucy in the sky with diamonds’. L’associazione e’ immediata: lo scheletro si chiamera’ Lucy in onore del brano.

Il vero nome di Lucy e’ AL-288 (Afar Locality numero 288) ed e’ vissuta 3,2 milioni di anni fa. Lucy muore a circa 25 anni di eta’ ed e’ alta poco piu’ di un metro; secondo la ricostruzione dei paleontologi si e’ accasciata sulle rive di una palude, probabilmente per lo sfinimento, e il suo corpo e’ stato sommerso dal fango e si e’ fossilizzato nel corso dei millenni fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il 40 per cento del suo scheletro e’ tornato alla luce quasi intatto. Di particolare rilievo l’osservazione delle ossa pelviche, della tibia e del femore, che ha portato gli studiosi a ritenere che Lucy molto probabilmente appartenesse a una specie gia’ bipede. Lo scheletro e’ conservato nel Museo nazionale di Addis Abeba.

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