Cibo: dal menù all’orario, ecco il galateo dell’aperativo

L’estate porta con se’ una tradizione osservata praticamente da quasi tutti i giovani: l’aperitivo o piu’ comunemente ‘Happy Hour’. In un bar o meglio ancora sulla spiaggia, l’aperitivo alcolico o non-alcolico (poco importa) segna la fine di una giornata di mare o di lavoro e l’inizio di un momento di convivialita’ tra amici o colleghi. […]

L’estate porta con se’ una tradizione osservata praticamente da quasi tutti i giovani: l’aperitivo o piu’ comunemente ‘Happy Hour’. In un bar o meglio ancora sulla spiaggia, l’aperitivo alcolico o non-alcolico (poco importa) segna la fine di una giornata di mare o di lavoro e l’inizio di un momento di convivialita’ tra amici o colleghi.
L’etimologia della parola deriva dal latino aperitivus (che apre), una bevanda dunque in grado di ‘aprire’ e alimentare il senso della fame. Non a caso, il famoso medico greco Ippocrate fin dal V secolo, era solito somministrare il suo vinum hippocratum, a base di vino bianco, fiori di dittamo, assenzio e ruta, a chiunque soffrisse di inappetenza. Il sapore amaro che tale bibita lasciava in bocca, (il famoso retrogusto bitter), era di fatto l’elemento fondamentale per alimentare il senso della fame e che ancora oggi sperimentiamo. Perfino i romani, piu’ di 2.000 anni fa, usavano brindare con bevande alcoliche accompagnate da stuzzichini prima di cenare.
Comunque, sara’ solo nel 1786, grazie al distillatore torinese Antonio Benedetto Carpano, che l’aperitivo diventera’ una vera e propria moda piemontese. Il famoso Vermut, ottenuto da vino bianco moscato aromatizzato con oltre 30 varieta’ di erbe e spezie, a costo contenuto, riscosse un tale successo da consacrarlo, ancora oggi, l’aperitivo per antonomasia. L’Happy Hour, solitamente accompagnato da stuzzichini piu’ o meno abbondanti, a seconda del locale, della Regione italiana e delle tradizioni, si e’ imposto negli anni ai sempre piu’ giovani che lo considerano ormai un momento di aggregazione e socializzazione importante. Come tutti i momenti sociali anche l’aperitivo va gestito con stile, seguendo delle semplici ma precise regole di convivialita’: 1. L’orario aperitivo e’ tra le 18 e le 20 sia a casa che fuori 2. Come tutti gli eventi di convivialita’ portate con voi la leggerezza ed il vostro sorriso migliore, specialmente se vi trovate in un luogo dove c’e’ musica o ci sono persone nuove. È un’occasione di relax: non lasciatevelo sfuggire 3. Se decidete di organizzare l’aperitivo a casa vostra scegliete con attenzione il menu’ cosi’ come le bevande che dovranno essere alcoliche e analcoliche per venire incontro alle piu’ diverse esigenze.
4. In caso di dubbio sul menu’ optate senza esitazione per la semplicita’.
5. Disponete i vostri stuzzichini sul tavolo del buffet in maniera che tutti possano facilmente servirsi. Abbiate anche cura di disporre piattini, tovaglioli, posate e bicchieri in modo che gli ospiti possano servirsi da soli e senza difficolta’.
6. Non riempite il vostro piatto fino a farlo straripare. Lo scopo dell’aperitivo e’ stuzzicare assaggiando diversi snack preparati per l’occasione. Potrete sempre tornare piu’ volte al buffet e riprendere altri assaggi. 7. Evitate le abbuffate. L’aperitivo nasce per accompagnare le bevande alcoliche o analcoliche e riempire lo stomaco, per cui non lasciatevi sopraffare dall’effetto buffet. 8. Non dimenticatevi di prendere con voi insieme al piatto anche un tovagliolo da utilizzare al momento opportuno per evitare di ridurvi all’ultimo, con le mani unte, a prenderlo dal tavolo. 9. Inutile ricordarvi che non si mangia con la bocca piena per cui una cosa alla volta: o mangiate o parlate.
10. Finito l’aperitivo evitate di lasciare piatti, bicchieri e tovaglioli in giro ma gettateli negli appositi cestini, se disponibili, o almeno in maniera ordinata.
Lo stile passa attraverso i dettagli che, se all’apparenza banali, possono in realta’ comunicare molto di voi e di chi vi circonda.

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