Qatar 2022. Ghana in festa ma sogna già la vendetta contro Suarez

“Nel quartiere di Achimota è tutto uno strombazzare di auto e motorini; ma questo è niente: aspettiamo l’Uruguay di Luis Suárez, per chiudere un conto aperto da 12 anni”. A parlare con l’agenzia Dire è Damian Avevor, cronista in festa ad Accra per la vittoria mondiale del Ghana. Le “Black Stars”, così si chiama l’undici […]

“Nel quartiere di Achimota è tutto uno strombazzare di auto e motorini; ma questo è niente: aspettiamo l’Uruguay di Luis Suárez, per chiudere un conto aperto da 12 anni”. A parlare con l’agenzia Dire è Damian Avevor, cronista in festa ad Accra per la vittoria mondiale del Ghana. Le “Black Stars”, così si chiama l’undici nazionale, hanno superato la Corea del sud per tre reti a due conquistandosi il diritto a sognare la fase a eliminazione diretta. “Una grande partita e un grande cuore” commenta Avevor, che nella capitale coordina il portale di notizie News Watch. “Qual è il mio idolo? L’attaccante Inaki Williams, figlio di emigrati in Spagna: oggi forse non ha brillato ma ha comunque la fiducia dell’allenatore, che non lo ha tolto neanche un minuto perché sa che si può accendere all’improvviso”. La voce del cronista arriva da Achimota, un sobborgo popolare della capitale che spera già in nuovi successi. L’appuntamento che conta è fissato sul calendario per venerdì, quando in Qatar le “Black Stars” sfideranno la “Celeste”, l’Uruguay due volte campione del mondo. “Non ci fa paura il loro palmares” assicura Avevor: “Dobbiamo soltanto vendicarci dell’eliminazione del 2010 in Sudafrica: eravamo a un passo dalla semifinale, all’ultimo minuto ci impedì di vincere un fallo di mano sulla linea di Suarez”. Era il 120esimo minuto: Gyan Asamoah stampò il rigore sulla traversa e la lotteria dagli undici metri finì male. Adesso c’è la rivincita.

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