Maltempo. Primavera anomala, 2 bufere al giorno

La primavera dal punto di vista climatologico ha fatto segnare fino ad ora lungo la Penisola quasi 2 eventi estremi al giorno tra violenti temporali, grandinate, trombe d’aria, tempeste di vento, gelate e valanghe. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento alla nuova allerta meteo […]

La primavera dal punto di vista climatologico ha fatto segnare fino ad ora lungo la Penisola quasi 2 eventi estremi al giorno tra violenti temporali, grandinate, trombe d’aria, tempeste di vento, gelate e valanghe. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento alla nuova allerta meteo della protezione civile in 10 regioni del centro sud per rischio temporali e idrogeologico. “Una anomalia climatica che- sottolinea la Coldiretti- ha provocato vittime e danni nelle città e nelle campagne con allagamenti, frane e perdite dei raccolti per milioni di euro. Se la grandine, caduta a macchia di leopardo, ha distrutto coltivazioni come grano, mais, colza, bietole, frutta e ortaggi, le gelate notturne nelle aziende interessate hanno mandato in fumo fino al 70% di gemme e piccoli frutti sugli alberi di susine, ciliegie, albicocche, pesche ma anche su meli, peri, kiwi e vigneti già in fase avanzata di vegetazione. Una spallata di freddo, vento, grandine e pioggia che arriva dopo un inverno che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800”. “Le violente perturbazioni di primavera- evidenzia la Coldiretti- non hanno peraltro risollevato la situazione di criticità delle circa trecentomila aziende agricole, localizzate soprattutto nella pianura padana, che soffrono per la persistente siccità i cui effetti sono evidenti nei grandi laghi del Nord con il livello del Garda crollato a 48 centimetri sfiorando il minimo storico del periodo registrato 70 anni fa, con un riempimento poco oltre il 38%, mentre il Como è pieno solo al 24%, il lago d’Iseo al 33% e il Maggiore resiste al 45%. Il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è a -3,5 metri con le sponde ridotte a spiagge di sabbia come non accadeva da decenni. Ed è sos per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, riso e pomodoro nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere”.

“L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura- conclude la Coldiretti- è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro”.

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