Cultura. 26a edizione del Premio Nazionale di Letteratura naturalistica Parco Majella, i vincitori

Nella serata del 15 luglio 2023 nel borgo di Abbateggio si è svolta la cerimonia di premiazione della 26a edizione del Premio Parco Majella. Ad essere premiati come vincitori delle tre sezioni, l’economista, matematico e teologo gesuita francese Gaël Giraud per il saggio “La rivoluzione dolce della transizione ecologica” edita da Libreria Editrice Vaticana nella […]

Nella serata del 15 luglio 2023 nel borgo di Abbateggio si è svolta la cerimonia di premiazione della 26a edizione del Premio Parco Majella.

Ad essere premiati come vincitori delle tre sezioni, l’economista, matematico e teologo gesuita francese Gaël Giraud per il saggio “La rivoluzione dolce della transizione ecologica” edita da Libreria Editrice Vaticana nella sezione Saggistica edita, lo scrittore siciliano Mattia Corrente per il romanzo “La fuga di Anna”, edito da Sellerio nella sezione Narrativa edita, e la poetessa Rosa Gallitelli per “Selva creatura leggera”, pubblicata da Passigli editore nella sezione Poesia edita.

A condurre la serata la giornalista Gigliola Edmondo, che ha presentato anche il vincitore della sezione Narrativa della 25esima edizione, Antonio Pascale, premiato per l’opera “La foglia di fico”, edita da Einaudi, e che lo scorso anno era stato impossibilitato per motivi di salute.

Nel corso della cerimonia sono stati conferiti i premi alla carriera al giornalista Angelo Figorilli e al poeta, narratore, saggista e giornalista Dante Marianacci. Medaglia del Senato della Repubblica per Antonio Luna, membro del Comitato Tecnico Scientifico dei Borghi più belli d’Italia, riconoscimento ritirato da Fiorello Primi, fondatore e attuale presidente dell’associazione.

Dopo l’incontro con tutti i finalisti delle tre sezioni del premio è iniziata la cerimonia che ha visto la partecipazione delle massime autorità civili e militari abruzzesi. Sul palco con l’ideatore del Premio che ne è presidente e che guida anche l’associazione “Alle Falde della Majella” Antonio Di Marco, già sindaco di Abbateggio e presidente della Provincia di Pescara, i componenti della direzione artistica Daniela D’Alimonte e Marco Presutti, il presidente della giuria, rappresentato quest’anno da Nicola Mattoscio e i giurati Simone Gambacorta, giornalista e scrittore, i docenti universitari Andrea Gialloreto ed Enzo Fimiani, la scrittrice Marina Ciancetta, i docenti Alfredo Mazzoni e Nella Martino e il docente, scrittore e ricercatore Claudio Amicantonio. A recitare i brani scelti delle opere premiate anche quest’anno è stato l’attore Domenico Galasso.

Per la sezione Narrativa edita il Premio speciale del presidente della giuria è stato consegnato a Sandro Baldoni per l’opera “Occhi selvaggi”, edita da Edizioni E/O; il Premio speciale del presidente del premio è stato conferito a Savino Monterisi per “Infinito restare” edito da Radici Edizioni; il Premio speciale dell’associazione “Alle falde della Majella” a Marcello Camplese per il volume ” Alfa e Ωmega”, pubblicato da Artemia Nova Editrice ed infine il Premio della critica a Ginevra Lamberti per l’opera “Tutti dormono nella valle”, Marsilio editori. Per la sezione Saggistica edita ha vinto il premio speciale della giuria Marco Pacini per l’opera “Pensare la fine”, pubblicata da Meltemi editore; ad Alessandro Iannace il Premio speciale della direzione artistica per l’opera “Storia della terra”, edito Gius. Laterza e Figli Spa, e il Premio speciale della saggistica storica ad Amedeo Feniello per “Demoni, venti e draghi. Come l’uomo ha imparato a vincere catastrofi e cataclismi”, edito Gius. Laterza e Figli Spa.

Il presidente Antonio Di Marco guarda già al futuro e alla prossima edizione insieme alla squadra che lo supporta nell’organizzazione e nella crescita costante del Premio. L’obiettivo ambizioso e primario, dice Di Marco, è quello di coinvolgere e introdurre alla lettura e alla cultura sempre più giovani, che rappresentano il futuro. Un futuro che, come la natura insegna, deve essere coltivato sin dalle radici, affinché abbia in sé i frutti del rispetto e della difesa della vita.

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