Questa mattina Papa Francesco ha subito una caduta presso Casa Santa Marta, la sua residenza in Vaticano, riportando una contusione all’avambraccio destro. Fortunatamente, gli esami effettuati hanno escluso fratture. Il braccio è stato immobilizzato con una garza bianca come misura precauzionale, ma il Pontefice non ha mostrato segni di cedimento, mantenendo il suo consueto sorriso e proseguendo con il suo intenso programma.
Un Pontefice resiliente: incidente senza rallentamenti
L’incidente non è il primo per Papa Francesco. Lo scorso 7 dicembre 2024 aveva riportato un ematoma al volto dopo aver sbattuto il mento contro un comodino nella stessa residenza. Tuttavia, anche in quell’occasione il Santo Padre non aveva rinunciato ai suoi impegni. Oggi, con il braccio al collo, ha mostrato ancora una volta la sua determinazione, apparendo in buona salute nelle prime foto diffuse dai media vaticani.
Un messaggio di pace dopo la caduta
Nonostante l’infortunio, Papa Francesco ha accolto con calore Haji Dede Edmond Brahimaj, leader della Comunità dei Bektashi di Tirana. Durante l’incontro, il Pontefice ha ribadito l’importanza del dialogo interreligioso, sottolineando il suo ruolo cruciale nella costruzione di un futuro di pace:
“In questi tempi difficili, siamo tutti chiamati a rifiutare la logica della violenza e della discordia, per abbracciare quella dell’incontro, dell’amicizia e della collaborazione nella ricerca del bene comune,” ha dichiarato il Santo Padre.
Riferendosi alla sua enciclica Fratelli tutti, ha aggiunto: “Le nostre convinzioni religiose ci aiutano ad abbracciare i valori fondamentali della nostra comune umanità, permettendo all’insieme delle diverse voci di formare un nobile e armonico canto.”
La lunga storia di collaborazione con la Comunità Bektashi
Papa Francesco ha espresso gratitudine per i momenti di incontro tra la Chiesa Cattolica e la Comunità Bektashi, citando eventi significativi come la Preghiera per la pace nei Balcani del 1993 e la Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace di Assisi del 2011. Ha inoltre ricordato con affetto l’inaugurazione del Tempio Bektashi di Tirana nel 2015, definendola un momento di “vicinanza e amicizia”.
“La Comunità Bektashi, insieme ai musulmani, ai cristiani e agli altri credenti in Albania, può essere un ponte di riconciliazione e arricchimento reciproco tra Oriente e Occidente,” ha aggiunto il Papa.
Un futuro di speranza e dialogo
Concluso l’incontro, Papa Francesco ha rivolto un messaggio di speranza ai giovani e alle generazioni future: “Nonostante le sfide, il dialogo interreligioso ha un ruolo unico nella costruzione di un futuro di riconciliazione, giustizia e pace.”
Questo episodio dimostra ancora una volta la resilienza e il profondo impegno del Santo Padre verso i valori di pace e fratellanza, anche di fronte a piccoli incidenti personali.
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