Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha difeso l’ipotesi di assegnare a Donald Trump il premio Nobel per la Pace, affermando che non vi è nulla di “scandaloso” nella candidatura. Intervenendo a “Mattino Cinque”, Tajani ha osservato che i criteri di scelta del comitato norvegese potrebbero già essere stati definiti e ha sottolineato i risultati positivi conseguiti dall’ex presidente statunitense. “Perché scandaloso? – ha detto rispondendo a una domanda – Io credo che abbiano già deciso prima a chi darlo. Oggi lo sapremo. Ma i risultati ci sono. Può stare più o meno simpatico Trump, si può essere più o meno d’accordo con le sue politiche, però è oggettivo che abbia lavorato ottenendo un risultato positivo”.
Sull’eventuale invio di truppe italiane a Gaza, Tajani ha richiamato i forti legami con Washington e il sostegno al piano di pace americano fin dalle sue origini. “Qui si tratta di missioni di pace, non credo ci siano problemi anche in considerazione dei rapporti forti che abbiamo con gli Stati Uniti. Noi abbiamo fin dall’inizio sostenuto il piano di pace americano, che adesso si sta applicando. Quindi credo che, in sintonia con gli americani, tutta la maggioranza sarà favorevole”.
Dopo la tregua, il titolare della Farnesina ha inoltre auspicato un clima meno teso sul piano interno, in vista degli appuntamenti elettorali. “Mi delle manifestazioni a Firenze per impedire il comizio finale che dovrò tenere in piazza a conclusione della campagna per le regionali assieme a Meloni e Salvini. Non si capisce perché non dobbiamo parlare”, ha dichiarato, insistendo sull’importanza della libertà di espressione. “In democrazia la libertà di parola è uno degli elementi fondamentali. Stiamo lavorando per ottenere risultati positivi che poi sono arrivati. Adesso basta odio a basta insulti”.