Sabato sera tre droni di grandi dimensioni hanno sorvolato la base di Kleine Brogel, nel nord-est del Belgio, attivando nuovamente l’allerta sulla sicurezza delle installazioni militari. A riportare l’episodio è stato il ministro della Difesa Theo Francken, che lo ha definito “non casuale”. Secondo il titolare del dicastero, “non si è trattato di un normale sorvolo, ma di una chiara missione di sorveglianza mirata alla base”.
Immediatamente dopo la segnalazione sono decollati elicotteri e sono state mobilitate pattuglie di polizia per intercettare gli oggetti volanti non identificati. “Gli equipaggi li hanno seguiti per diversi chilometri verso nord, ma li hanno persi di vista”, ha aggiunto Francken, precisando che le indagini proseguono per stabilire origine e responsabilità del sorvolo.
Non si tratta di un episodio isolato. Il 25 e il 28 ottobre scorsi droni erano già comparsi sopra la base di Marche-en-Famenne, mentre il 10 ottobre circa 15 velivoli senza pilota avrebbero sorvolato la struttura di Elsenborn, nel sud-est del Paese. In tutti i casi le autorità belghe hanno avviato accertamenti, senza però rendere noti i risultati.
Kleine Brogel è considerata una delle installazioni militari più sensibili del Belgio: vi è dislocata l’Aeronautica belga e, secondo fonti non ufficiali, vi sarebbero testate nucleari B61 sotto controllo statunitense. L’ultimo episodio ha riacceso il dibattito interno sulla protezione dello spazio aereo nazionale e sulla sicurezza delle infrastrutture strategiche, in un contesto europeo sempre più attento alle minacce ibride e alle sorveglianze non autorizzate.