Pale, picconi e carriole per liberare L’Aquila

Seconda domenica di protesta all’Aquila per sollecitare la rimozione dei rifiuti e la ricostruzione. Oltre duemila i partecipanti che con carriole, pale e picconi da Piazza Duomo hanno percorso Corso Vittorio Emanuele II, per giungere in Piazza Palazzo, cuore della Città. Sono circa quattro milioni e mezzo le tonnellate di macerie in strada. Si riconosce […]

Seconda domenica di protesta all’Aquila per sollecitare la rimozione dei rifiuti e la ricostruzione. Oltre duemila i partecipanti che con carriole, pale e picconi da Piazza Duomo hanno percorso Corso Vittorio Emanuele II, per giungere in Piazza Palazzo, cuore della Città. Sono circa quattro milioni e mezzo le tonnellate di macerie in strada. Si riconosce lo sforzo fatto fino ad ora per dare una casa a chi l’ha perduta, ma adesso gli abitanti vogliono riappropriarsi della propria città, al di là delle strumentalizzazioni politiche. Il centro storico con la sua identità è il cuore della città, lì dove un tempo la vita pulsava. Le attività commerciali, la vita mondana, tutto era lì, tra quelle antiche mura, ricche di storia e fascino. È da questa storia che gli aquilani chiedono di ricominciare, una storia, che da mesi è offuscata da facciate cadenti, macerie, diatribe politiche. Una città che anela a riprendersi il suo posto nella storia deve lasciare fuori la bagarre elettorale e andare tutti insieme per la stessa direzione. È per quello splendore, che dalle polemiche sterili, non si riesce più ammirare. Una terra duramente colpita non ha bisogno di meri fini propagandistici ma, di fatti concreti e meno parole demagogiche.

La ricostruzione vera e propria chiede delle risposte ai quali tutti gli amministratori sono chiamati a rispondere. La rivitalizzazione della città deve passare attraverso una politica trasparente ed efficiente. La città dovrebbe essere una “città pubblica”, intesa come fertile laboratorio di progettualità per ridisegnare nuovi equilibri territoriali e sociali, nuove geografie di relazioni tra attori ed operatori locali, tra soggetti che governano ed abitanti. Una città delle opportunità, accogliente, prospera, accessibile, in cui produrre ricchezza e cultura, abbattere il disagio sociale e la marginalità. Concreta, non astratta che si prospetta e si proietta in un futuro nuovo.

Luisa Stifani

Foto di Manuel Romano

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13 risposte a “Pale, picconi e carriole per liberare L’Aquila”

  1. TerryMoto ha detto:

    Le macerie sono lì dal 6 aprile.
    Perche’ si manifesta solo ora, a ridosso delle elezioni provinciali?
    Questo dovrebbe farci riflettere….

  2. mario ha detto:

    evento riuscito!!!!

  3. luigi ha detto:

    Credo, che i nostri amministratori devono ancora pensare il da farsi, questo accadeva gia’ prima del terremoto, la citta’ versava in una situazione penosa che sotto certi punti di vista il terremoto per alcuni e’ stato una manna!!!

  4. Sky ha detto:

    Se la rimozione dele macerie continuasse ai ritmi attuali finirebbe tra venti anni. Venti anni.

    Hanno tutte le ragioni del mondo a essere incavolati.

  5. cicciopie II ha detto:

    protesta elettorale…quindi inutile

  6. jonnym78 ha detto:

    sono 5mila fessi pagati dal pd dici?

  7. cicciopie II ha detto:

    no quelli guardano… gli altri sono pagati

    ma del resto… come ti dissi… guarda caso quando si stanno definendo le zone da ristrutturare per riprire al commercio ed al pubblico

    ci sono altre zone di interesse storico e fortemente danneggiate che richiedono un lavoro di fino

    indi per cui… hanno fatto perdere una giornata ai vigili del fuoco che devo lavorà

    ma anche togliendo le macerie ora… se la zona richiede un lavoro dei beni culturali cosa togli?!?… e se la zona si può abbattere si potranno togliere poi quando sarà decisa la ristrutturazione/ricostruzione

    ma chiaramente è quello che penso io… un cervello pensante che guarda alle altre priorità

  8. Aquila nera ha detto:

    Ma perchè i comitati non organizzano una manifestazione per far dimettere Cialente e company?

  9. Katia ha detto:

    Basta, Basta!
    così non andremo da nessuna parte…
    L’Aquila DEVE risorgere

  10. Nuvolari2 ha detto:

    Si dovrebbe attaccare il governo sulle tante cose per cui merita di essere attaccato. Piangere sempre strillando il nome di Berlusconi a caso, per ogni fregnaccia, alla fine svilisce tutti gli altri ottimi motivi per lamentarsi.

    Per quanto riguarda l’abruzzo, io manifesterei più che altro per sapere perchè ancora in carcere non c’è finito nessuno (vedi scuola crollata).

  11. Levka ha detto:

    Mi sembra che oggettivamente qui il governo abbia fatto qualcosa di buono
    a poco meno di un anno, difficile immaginare di fare di più.

    In Italia alcuni che parlano di riscotruzioni svelte, di rimozione macerie, di ricostruzioni veloci… dovrebbero rivedere alcune cose del passato… che da trasmissioni TV ed inchieste ho visto diverse volte… case finite mai assegnate, baraccati decennali, ecc…

    Vedremo da ora in poi.

  12. alessandra ha detto:

    e perchè ogni volta che si prova a fare qualcosa si tira fuori la politica?!? in memoria e rispeto dei morti, inizi davvero chi deve, a fare qualcosa|

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