Pezzonape: “L’Agenzie delle Entrate accetti le proposte delle categorie”

“L’Agenzia delle entrate deve accettare le proposte formulate dalle categorie profesisonali di commercialisti, tributaristi e consulenti del lavoro”. L’assessore al Sociale Stefania Pezzopane interviene con forza sul problema del ripristino del regime fiscale, e lo fa affiancandosi ai professionisti affinché vengano prorogate al 30 settembre 2010 le presentazioni dei redditi 2008 e al 31 marzo […]

“L’Agenzia delle entrate deve accettare le proposte formulate dalle categorie profesisonali di commercialisti, tributaristi e consulenti del lavoro”. L’assessore al Sociale Stefania Pezzopane interviene con forza sul problema del ripristino del regime fiscale, e lo fa affiancandosi ai professionisti affinché vengano prorogate al 30 settembre 2010 le presentazioni dei redditi 2008 e al 31 marzo 2011 quelle dei redditi 2009, in modo da poterci allineare con il resto del Paese ed essere puntuali alla scadenza, fissata per tutti, al 30 settembre 2011 per i redditi 2010.“I commercialisti sono piombati in una difficoltà insolubile – ha dichiarato l’assessore – e sono vittime di una situazione paradossale a causa di un vuoto normativo che, di fatto, li obbliga a mettersi in regola con le denunce dei redditi in soli 6 giorni, ma non fornisce loro gli strumenti di legge necessari per risolvere le mille contraddizioni e gli innumerevoli problemi che questa situazione senza precedenti ha determinato”.

Stefania Pezzopane ricostruisce poi tutte le complesse fasi della vicenda.

“I commercialisti hanno sei giorni di tempo, fino al 6 luglio, per presentare le denunce dei redditi relativi agli studi di settore e non sanno, letteralmente, cosa scrivere. Chi, ad esempio, era titolare di un’attività commerciale o di uno studio privato in centro storico con sede in un immobile crollato, dal quale, per ovvie ragioni, non è riuscito a recuperare nulla, men che meno i documenti, cosa deve presentare? Ovviamente non può denunciare nulla. Inquesto caso, però, l’agenzia delle entrate deve operare controlli incorociati con i fornitori e, a questo punto, il contribuente è ufficialmente evasore e va incontro a tutte le conseguenze in termini di sanzioni. E ancora, come conteggiare la proprietà di questi immobili distrutti che, come sedi di attività, erano beni strumentali e pertanto determinavano ammortamenti sul reddito complessivo? Ma anche qualora il contribuente fosse in condizione di produrre i documenti del caso, per esempio, c’è il problema dell’Enel che ancora non stabilisce le tariffe per il 2009, spese queste che andrebbero a detrazione”.

“Per colmare questo vuoto normativo l’unica soluzione – conclude l’assessore Stefania Pezzopane – è che l’agenzia delle entrate accetti le proposte formulate il 28 giugno dalle categorie interessate e, rispetto alle quali, ha fissato un tardivo incontro per il 6 luglio, quando cioè i termini saranno scaduti. Occorre invece che faccia da subito proprie le scadenze suggerite dagli ordini profesisonali, vale a dire fissare al 30 marzo 2010 la chiusura dei redditi 2008 e stabilire al 31 marzo 2011 quella relativa al 2009, in modo da potersi riallineare con il resto del Paese e chiudere il 30 settembre 2011 con i redditi dell’anno precedente. Nel frattempo però – sottolinea Stefania Pezzopane – dovranno essere chiariti tutti i questiti rimasti insoluti e dovranno essere colmate tutte le inaccettabili e paradossali lacune normative oggi così drammaticamente evidenti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *