Daniela Stati: ”Sono estranea a fatti contestatimi”

Una difesa a tutto campo del suo operato e della estraneità ai fatti del padre, Ezio, e del compagno, Marco Buzzelli. In una conferenza stampa svoltasi nel pomeriggio, alla presenza degli avvocati difensori Antonio Milo e Alfredo Iacone, ha confermato che il padre ha iniziato lo sciopero della fame “in nome di una battaglia nei […]

Una difesa a tutto campo del suo operato e della estraneità ai fatti del padre, Ezio, e del compagno, Marco Buzzelli. In una conferenza stampa svoltasi nel pomeriggio, alla presenza degli avvocati difensori Antonio Milo e Alfredo Iacone, ha confermato che il padre ha iniziato lo sciopero della fame “in nome di una battaglia nei confronti della legalità perché non riesce a capire cosa è successo dal momento che non ha mai ricevuto regalie e non ha mai fatto sollecitazioni”.Alla domanda se si sia fatta un’idea sull’ accaduto, ha risposto: “Assolutamente no. Ho letto e riletto le motivazioni che hanno portato ad emettere le misure restrittive delle persone che oggi continuo a ritenere innocenti. Continuo a non capirlo. Mi auguro che la magistratura, celermente, rilegga gli atti da dove si evince chiaramente, dopo ore ed ore di interrogatorio, che abbiamo chiarito tutto”. Ad inizio di conferenza ha proposto delle similitudini quando ha affermato: “Allo stesso modo di un macellaio che insegna al figlio come tagliare la carne, un politico ha bisogno del padre per conoscere la politica del territorio. Oggi gli atti sono pubblici e si conoscono le motivazioni degli arresti. Per chi, come me me li ha letti la mattina degli arresti, si evince una cosa: che c’é un padre che gestisce chissà che cosa, che si fa aiutare dal compagno della figlia, perché avendo messo la figlia demente a fare l’assessore, la sera il padre dà gli indirizzi alla figlia. Forse io darei un’ altra lettura: la figlia rispettosa, che a 34 anni il padre l’ha fatta candidare, la mattina passa dal padre e gli racconta il pettegolezzo politico. Quando tornavo, raccontavo la giornata a mio padre. Questo non è reato, significa far politica e avere rispetto per chi gli ha dato un ruolo”. Sui presunti favoritismi alla società Abruzzo Engineering ha sostenuto che “non è stato mai fatto un atto per favorire niente e nessuno. L’ unica cosa che ho fatto, condividendola col Presidente Chiodi e con la Giunta Regionale, è stata quella di cercare di ridare gli stipendi ai dipendenti di Abruzzo Engineering, società non privata, della regione Abruzzo. Altro non ho fatto. Se mi si vuole accusare di questo, lo si può fare”. Infine, la Stati ha specificato che non andrà a trovare il padre, per rispetto verso le istituzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *