Federcontribuenti contro il provvedimento voluto dal Governo e contenuto nel milleproroghe

Con l´approvazione del c.d. decreto milleproroghe (Legge 26 febbraio 2011, n. 10 pubblicata in Gazzetta Ufficiale 26 febbraio 2011, n. 47), il Senato ha confermato, in via definitiva, il rinvio dell’entrata in vigore della mediazione commerciale obbligatoria per le sole controversie in materia di condominio e di sinistri stradali mentre, per tutte le altre controversie […]

Con l´approvazione del c.d. decreto milleproroghe (Legge 26 febbraio 2011, n. 10 pubblicata in Gazzetta Ufficiale 26 febbraio 2011, n. 47), il Senato ha confermato, in via definitiva, il rinvio dell’entrata in vigore della mediazione commerciale obbligatoria per le sole controversie in materia di condominio e di sinistri stradali mentre, per tutte le altre controversie ricomprese dalla previsione normativa sulla mediazione, ha mantenuto il prossimo 21 marzo, quale data in cui scatterà l’obbligatorietà della mediazione civile. In pratica, ad esclusione di queste due tipi di controversie, prima di andare avanti ad un Giudice si dovrà sempre presentarsi presso dei mediatori per cercare di trovare un´intesa, al fine di evitare il processo, pena l´impossibilità di vedersi riconosciute le proprie ragioni in sede processuale. Federcontribuenti, pur approvando in via teorica l´idea della mediazione quale complemento della giurisdizione nella soluzione dei conflitti, non può però non denunciare con forza, la palese ingiustizia e assurdità di un provvedimento che costringerà i cittadini ad affrontare, ovviamente a proprie spese, un ulteriore ostacolo, non solo di dubbia costituzionalità, ma anche di scarsa efficacia, viste le premesse. Una misura, quella adottata, che di fatto si evidenzia come una giurisdizione senza garanzie per i cittadini, che dovranno obbligatoriamente ricorrervi anche se privi di adeguata tutela difensiva e anche se impossibilitati a valutare consapevolmente le eventuali rinunce ai propri diritti. Perché quel che è chiaro è che con l’obbligatorietà alla mediazione civile, si verranno a creare delle situazioni di evidente disparità tra le parti in causa, sulla base delle proprie disponibilità economiche. Ossia: chi è in grado di pagarseli, potrà farsi rappresentare da fior di avvocati e professionisti forensi di grido, e chi è povero, dovrà arrangiarsi da solo, perché, non essendo obbligatoria la presenza di un avvocato, non sarà possibile ricorrere al patrocinio a spese dello Stato. “Mi immagino già – dice Marco Paccagnella, vicepresidente di Federcontribuenti – la scena dell´anziana pensionata ultraottantenne, con le elementari alle spalle, che non potendo anticipare (oltre a quelli per il mediatore) i compensi per un avvocato, si troverà a discutere da sola una proposta di conciliazione di una controversia avente ad oggetto, faccio un esempio dei giorni nostri, una maxi bolletta del gas, con un battaglione di agguerriti specialisti pagati fior di quattrini dal colosso energetico di turno. Impossibile chiamarla giustizia”. Inoltre, si aggiunga che da qui al 21 marzo mancano circa una decina di giorni e al momento non sono stati adeguatamente predisposti gli uffici di conciliazione. Ciò non solo comporterà un grave disagio per i cittadini e i difensori (che non a caso hanno già indotto uno sciopero contro la misura), ma anche una vera e propria paralisi del sistema che avrà ricadute negative sui procedimenti in atto. In fin dei conti, il vero obiettivo di chi non ha nessun interesse a riformare veramente la giustizia in questo Paese e al contrario, fa di tutto, per paralizzarla.

 

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