In mostra all’Italian Museum di New York la Madonna di Pietranico restaurata

In coincidenza esatta con il secondo anniversario del tragico terremoto in Abruzzo, la Madonna di Pietranico, una eccezionale statua in terracotta appena restaurata dopo essere stata quasi completamente distrutta dal sisma, è in mostra da oggi fino al 2 giugno all’Italian Museum di New York, che ha raccolto i fondi per salvare questo capolavoro. I […]

In coincidenza esatta con il secondo anniversario del tragico terremoto in Abruzzo, la Madonna di Pietranico, una eccezionale statua in terracotta appena restaurata dopo essere stata quasi completamente distrutta dal sisma, è in mostra da oggi fino al 2 giugno all’Italian Museum di New York, che ha raccolto i fondi per salvare questo capolavoro. I dettagli delle operazioni di restauro, sotto la guida di Elisabetta Sonnino, sono stati presentati all’Istituto di Cultura italiano di New York da Mario Resca, direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del ministero, Lucia Arbace, soprintendente per i beni storici dell’abruzzo e Joseph Scelsa, presidente dell’Associazione Italian American Museum, che ha raccolto 110 mila dollari. Dopo l’introduzione del console generale Francesco Talò e del direttore dell’istituto di cultura Riccardo Viale, è stato proiettato un film che illustra nei dettagli il restauro della preziosa e fragile Madonna, ritrovata in 24 pezzi e centinaia di schegge dopo il terremoto. L’opera, che Resca ha definito “il nuovo ambasciatore dell’Abruzzo negli Usa”, è una terracotta policromata di poco più di un metro di altezza, una madonna adorante che in passato aveva in grembo il bambinello, con le mani giunte, una delle quali è stata completamente ricostruita, sfruttando uno dei pochi forni del Cinquecento ancora in attività. La Madonna di Pietranico aveva subito un primo restauro negli anni ’30 e non era in buone condizioni gia’ prima del terremoto. Il restauro di questi mesi – ha spiegato la Sonnino – ha permesso in particolare, sfruttando le più recenti tecniche della 3D, di restituire all’opera la posizione originale, meno inclinata, rispetta a quella dei precedenti restauri. Resca, da diversi giorni negli Usa, ha avuto una serie di contatti con musei ed istituzioni americane, in vista di future mostre e scambi di opere. Scambiando alcune battute con l’ANSA, il direttore generale ha tracciato un bilancio piuttosto positivo sul fronte del recupero delle opere trafugate dall’Italia in America, confermando che l’unico grosso capolavoro ad essere ancora conteso è l’atleta in bronzo attribuito a Lisippo, che si trova al Getty di Los Angeles.

Emanuele Riccardi

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