Sardegna, ricorsi accolti, altre sentenze in arrivo per disabili senza insegnante

Sono stati accolti i ricorsi di quindici famiglie e il Ministero della Pubblica istruzione  è stato condannato a risarcire mille euro per ogni mese di mancato sostegno. Altre trenta sentenze, che potrebbero viaggiare lungo lo stesso solco tracciato dai giudici di queste, verranno depositate entro un mese. Il Tar Sardegna continua a condannare la politica […]

Sono stati accolti i ricorsi di quindici famiglie e il Ministero della Pubblica istruzione  è stato condannato a risarcire mille euro per ogni mese di mancato sostegno. Altre trenta sentenze, che potrebbero viaggiare lungo lo stesso solco tracciato dai giudici di queste, verranno depositate entro un mese. Il Tar Sardegna continua a condannare la politica dei tagli al sostegno, accogliendo i ricorsi presentati dai genitori dei bambini disabili più gravi che anche quest’anno, come già accaduto in quello passato, si erano visti ridurre il rapporto di sostegno uno a uno. Già nel luglio scorso (vedi lancio correlato) il Tribunale aveva deposita 20 sentenze che avevavo riconosciuto danni alla personalità dell’alunno a causa dei tagli al sostegno e avevano obbligano il ministero a dare 3.500 euro a famiglia. Altre decine di ricorsi erano stati depositati in quelle settimane.

“Deve essere affermato – scrivono oggi i giudici – il principio secondo cui non può in ogni caso costituire impedimento alla assegnazione, in favore dell’allievo disabile, delle ore di sostegno necessarie a realizzare il proprio diritto, il vincolo di un’apposita dotazione organica di docenti specializzati di sostegno”. La legge, infatti, “assicura comunque l’integrazione scolastica degli alunni handicappati con interventi adeguati al tipo e alla gravità dell’handicap, compreso il ricorso alla assunzione con contratto a tempo indeterminato di insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docenti – alunni in presenza di handicap particolarmente gravi, consentendo così di garantire all’alunno bisognevole, l’integrazione scolastica attraverso il miglioramento delle sue possibilità nell’apprendere, comunicare e socializzare”. Netto anche il giudizio sul danno che “è individuabile – scrivono nella sentenza – negli effetti che la, seppur temporanea, diminuzione delle ore di sostegno subita provoca sulla personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita normale”. Da qui la sentenza che condanna il Ministero della Pubblica istruzione a risarcire le famiglie con mille euro ogni mese di mancato sostegno, aggiungendo 2500 euro di spese processuali per ciascun ricorrente. (fp)

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