L’Aquila: l’assemblea cittadina, dopo le festività, è tornata a riunirsi in Piazza Duomo

Nell’incontro di ieri, 11 gennaio 2012, si è affrontato il tema della ricostruzione, o meglio, della mancata ricostruzione. La base della discussione è stata la sintesi delle dichiarazioni rese da tutti gli attori istituzionali, dalla Struttura Commissariale al Comune, attraverso comunicati stampa e provvedimenti, negli otto mesi che vanno da aprile a dicembre 2011. Tale […]

Nell’incontro di ieri, 11 gennaio 2012, si è affrontato il tema della ricostruzione, o meglio, della mancata ricostruzione.
La base della discussione è stata la sintesi delle dichiarazioni rese da tutti gli attori istituzionali, dalla Struttura Commissariale al Comune, attraverso comunicati stampa e provvedimenti, negli otto mesi che vanno da aprile a dicembre 2011.
Tale raccolta di “promesse e impegni mancati” è stata prodotta per dimostrare, attraverso le stesse parole e gli atti normativi o di indirizzo, che le regole valgono e devono essere rispettate soltanto dai cittadini terremotati. Un esempio su tutti : la scadenza per l’approvazione delle pratiche presentate entro il 31 agosto 2011, stabilita per il 31 dicembre 2011, si è rivelata un ennesimo, colossale, bluff. Non solo la scadenza, proclamata perentoriamente come improcrastunabile, è stata dilazionata a marzo/aprile 2012, ma tutte le pratiche presentate dopo il 31 agosto 2011 giacciono, ancora inevase, nelle stanze di Fintecna.

Il vice commissario Cicchetti, all’inizio di settembre dello scorso anno, affermava ai microfoni Rai di Uno Mattina che la ricostruzione pesante stava finalmente partendo: 7.000 progetti presentati sarebbero stati esaminati e finanziati entro la fine di dicembre. Entro la fine del 2012, al massimo la metà del 2013, il 90% degli aquilani sarebbe tornato ad abitare nelle case dell’immediata periferia.
Le cose, come è all’evidenza, sono andate diversamente.
Dall’incontro del 30 dicembre 2011, emerge che, a fronte di 7.443 pratiche consegnate, sono stati emessi solo 1.900 contributi definitivi; che 900 pratiche sono da mesi ferme presso gli Uffici comunali, poiché mancanti della definizione della parti private e che, data l’assenza di Cineas dagli incontri del tavolo di monitoraggio, il termine del 30 aprile 2012 potrebbe, con molta probabilità, non essere rispettato

In conclusione: promesse, impegni mancati e norme non rispettate da chi, per primo, dovrebbe applicarle.

L’Assemblea cittadina invoca l’osservanza delle norme e il ritorno della legalità e della tutela dei diritti dei cittadini. Nel rispetto dei tempi dettati dall’ordinanza 3790 ed alla luce della sentenza del TAR Abruzzo, si chiede a gran voce l’approvazione delle pratiche, da parte di Fintecnica-Cineas-Reluis entro e non oltre 60 giorni dalla presentazione. Per snellire le procedure, la richiesta di chiarimenti da parte dell’istruttore della pratica dovrà essere richiesta una sola volta e i chiarimenti dovranno essere depositati entro e non oltre i 30 giorni, decorsi i quali, l’esito dovrà essere rimesso ai Sindaci per le proprie determinazioni.

Su questa base normativa, l’Assemblea invita i cittadini ad organizzare una manifestazione nel corso della quale chiedere che tutti i progetti presentati entro il 31 agosto 2011 vengano immediatamente approvati, così come i progetti presentati dopo tale data e che abbiano superato il termine dei 60 giorni, senza che la pratica sia stata esaminata.

L’assemblea cittadina ha, inoltre, provveduto ad interessare alcuni legali ai fini di porre in essere una class-action che ponga fine alla continua illegalità del processo di ricostruzione.

La ricostruzione pesante della città, delle periferie e del centro storico, non può aspettare oltre.
Se i progetti restano fermi, se le inefficienti maglie burocratiche impediscono il ritorno alla normalità, per gli aquilani tutti è giunto il momento di mettersi in cammino, rivendicando legalità, trasparenza ed efficienza.

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