Partono i lavori dell’auditorium di Renzo Piano… Ma guarda un po’

E’ strano che, dopo quasi tre anni e alla vigilia di un’importante consultazione elettorale, si dia il via al cantiere per i lavori dell’auditorium di Renzo Piano, nel Parco del Castello. L’apertura del cantiere, infatti, fa parte del gruppo degli “effetti speciali” ai quali ci sta sottoponendo in questi giorni il Sindaco Cialente, attraverso la […]

E’ strano che, dopo quasi tre anni e alla vigilia di un’importante consultazione elettorale, si dia il via al cantiere per i lavori dell’auditorium di Renzo Piano, nel Parco del Castello.
L’apertura del cantiere, infatti, fa parte del gruppo degli “effetti speciali” ai quali ci sta sottoponendo in questi giorni il Sindaco Cialente, attraverso la presentazione di tutta una serie di scatole vuote che si chiamano piano di ricostruzione, piano per le aree bianche, piano per la mobilità, piano strategico parte seconda e così via. Il nulla cosmico, che il Primo Cittadino si sta rivendendo furbescamente come successi grandiosi.
Il progetto del grande architetto genovese era nato per l’emergenza post terremoto. La struttura, quindi, arriva tardivamente rispetto al momento per la quale era stata pensata e, per questo, al di là delle posizioni di chi si preoccupa per l’impatto ambientale, è lecito il dubbio sulla sua validità e su quella ubicazione, oggi, a tre anni dal sisma.
Allo stato delle cose, comunque, non ha senso alimentare la discussione sul singolo progetto: si rischierebbe di farne un esercizio di estetica fine a se stesso. Al contrario, va riproposta con forza all’attenzione della Città la mancanza di un progetto complessivo per quanto riguarda la cultura e le strutture collegate.
Si progettano auditorium, teatri, palazzetti… posizionandoli senza tener conto delle esigenze del territorio, senza nessuna pianificazione.
E’ questa una grave responsabilità che va ascritta totalmente a Cialente e alla sua giunta, incapace di una visione prospettica per la Città e tanto più insipiente rispetto a un progetto di respiro per le associazioni e le istituzioni culturali, private dei luoghi deputati all’esercizio delle arti e rispetto a una popolazione, peraltro provata dall’evento sismico e deprivata di quel bene assoluto che è il nutrimento delle menti e delle anime.
Ed è inutile che l’Assessore Stefania Pezzopane, come suo solito, scarichi le responsabilità del declino culturale dell’Aquila sulla Regione e chiami a raccolta i sindacati per cercare un misero consenso alle prossime elezioni. Nessuno è più disposto a credere alle chiacchiere che l’incapace amministrazione Cialente quotidianamente ci propina.

Emanuele Imprudente

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *