Organismi di mediazione e formazione: inizia la resa dei conti?

La presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Avv. Bongiorno, con le parole ” La mediazione? è un pizzo” avvalora quanto da tempo era sulla bocca di tutti ma che pochi hanno avuto il coraggio di denunciare. Questa frase, è un via libera per la resa dei conti sui colpevoli della situazione. Mai come in […]

La presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Avv. Bongiorno, con le parole ” La mediazione? è un pizzo” avvalora quanto da tempo era sulla bocca di tutti ma che pochi hanno avuto il coraggio di denunciare.
Questa frase, è un via libera per la resa dei conti sui colpevoli della situazione. Mai come in questo caso le parole dette dal Presidente della Commissione Giustizia della Camera, servono ad una condivisione e non ad una contestazione. Condivisione pienamente accettata e fatta propria dal presidente dell’organismo Internazionale di conciliazione & arbitrato iscritto al n. 24 del registro – unica associazione regolamentata rappresentativa degli interessi legittimi dei mediatori ai sensi dell’art. 26 comma 2, d.lgs. 206/2007 – rappresentata dal dott. Giovanni Pecoraro. “Al di là dei dubbi e delle considerazione c’è un fatto reale che incombe sulla testa dei mediatori che offrono la loro disponibilità a mediare a certi organismi pubblici o privati che “mercanteggiano” sulla corresponsione delle indennità previste in tariffa dal Ministero”. Questo fenomeno – afferma Pe! coraro – non riguarda solo gli enti privati, ma anche qualcuno dei pubblici (vedi IVA, non dovuta,che questi enti incassano da cittadini). Un problema importante, che non è da trascurare, è che dei 790 organismi iscritti più di un terzo fanno capo ad enti pubblici (CC.II.AA. e ordini professionali) i restanti organismi – quasi la totalità – sono costituiti sotto forma di società di capitale o di persone, mentre pochissime sono le associazioni senza scopo di lucro. “La mediazione si è presentata con una storia lunga e tumultuosa. Ora -secondo Pecoraro – bisogna dimenticare il passato, perchè solo così si costruisce la mediazione del futuro.
La mediazione civile deve essere salvaguardata e controllata perché è una buonissima legge – che pur nascendo da cattivi costumi – porta le parti, nel rispetto della loro volontà sovrana, a riappacificarsi piuttosto che a a dividersi. Raggiungere un accordo a costo zero e velocemente, mantenendo spesso saldi rapporti per i cittadini, è una gran bella cosa.

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