“I medici parlano di un periodo di almeno un anno prima di poter pensare ad un recupero completo”, ha detto Vasco Rossi su Facebook. “Cantare le canzoni è stata una vera impresa” ha detto la rockstar a proposito dei brani registrati per La Scala di Milano.
“È stata un’esperienza tra le più dure e difficili della mia vita. – ha detto Vasco – I motivi non sono stati solo artistici. Entrare nel clima diverso creato da Celso e interpretare la canzone con la stessa emozione e le stesse intensità…mantenere il senso del testo in un ambiente musicale cosi diverso… e fare in modo che non perdessero la loro identità …non è stato facile”.
“Ma il problema più grave era il mio stato di “convalescente” che non mi permetteva di avere l’energia solita e necessaria”, ha proseguito il cantante.
“Ho dovuto calcolare le forze e le energie. Ore di sonno, momenti di risveglio e preparazione, combattendo con un fastidioso raffreddore che spesso non mi permetteva di respirare.
Le prime settimane sono state una serie di frustranti insuccessi. Non riuscivo a trovare la combinazione giusta degli elementi: energia, voce e convinzione. Non ero ancora riuscito a cantare neppure una canzone dopo quattro settimane. La faccenda stava diventando tragica. La tensione la nevrosi la paura di non riuscire si stavano impossessando del mio spirito malandato e fragile. Un momento veramente terribile pieno di frustrazione, abbattimento, avvilimento mortificazione e sconforto. È stato uno dei periodi più difficili della mia vita”.
“Poi un giorno tutti i fattori si sono improvvisamente ritrovati e impastati da una buona dose di disperazione mi hanno spinto a cominciare a cantare con enorme tensione la prima canzone”, ha continuato su Facebook, “Roba da pazzi! Cinque canzoni in un pomeriggio e tutte perfette. Un vero miracolo di Padre Mio. Una cosa assolutamente incredibile, impossibile, inimmaginabile. Un mese di sofferenza è esploso in un minuto di totale e completo trasporto artistico”.
Vasco ha concluso, “non dimenticherò mai questo periodo”.
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