Maltempo: tra sabato e lunedì nuova perturbazione

Le piogge oggi finiranno di interessare il Sud e si allontaneranno verso est. E’arrivato anche il momento di ritornare a guardare verso le Colonne d’Ercole del Mediterraneo, ovvero verso lo stretto di Gibilterra, perché nel corso del prossimo fine settimana sarà da lì che giungerà una nuova perturbazione atlantica. Ancora una volta, quindi, ci troveremo […]

Le piogge oggi finiranno di interessare il Sud e si allontaneranno verso est. E’arrivato anche il momento di ritornare a guardare verso le Colonne d’Ercole del Mediterraneo, ovvero verso lo stretto di Gibilterra, perché nel corso del prossimo fine settimana sarà da lì che giungerà una nuova perturbazione atlantica. Ancora una volta, quindi, ci troveremo di fronte all’ingresso sul nostro bacino di un vortice di bassa pressione attualmente ad ovest del Portogallo che sarà aiutato a spostarsi verso levante dopo essere stato agganciato temporaneamente dal flusso perturbato atlantico che scorre adesso a più alte latitudini. Sull’Europa orientale e sui Balcani, invece, nei prossimi giorni sarà presente un’area di alta pressione.
Questa evoluzione sinottica ricorda molto, per certi aspetti, quella che abbiamo avuto durante lo scorso fine settimana, quando il braccio di ferro tra la perturbazione in arrivo da ovest e l’alta pressione ad est è sfociata, appunto, negli episodi alluvionali che purtroppo ben conosciamo. Se queste sono le premesse, è lecito domandarsi se, con il nuovo passaggio perturbato, esiste una probabilità che si possano venire a creare le condizioni per la genesi così frequente e diffusa di fenomeni di forte intensità. Molto probabilmente no, per tre motivi ben precisi:
1) perché il vortice ciclonico non sarà alimentato da un massiccio contributo di aria fredda come è avvenuto nel precedente caso e, in secondo luogo, l’anticiclone sulla penisola balcanica sarà meno resistente visto che i suoi massimi si collocheranno a nord del Mar Nero: l’elevata probabilità di avere forze meno intense in conflitto depone quindi per un passaggio meno incisivo del peggioramento;
2) perché i nuclei di vorticità (parametro che misura quanto è instabile l’atmosfera) che accompagnano il vortice ciclonico si presenteranno sparsi, non intensi e quindi impossibilitati a sostenere moti convettivi per causare un tipo di tempo diffusamente e marcatamente perturbato;
3) perché il richiamo caldo che precederà il vortice non sarà molto intenso: la Warm Conveyor Belt (WCB), che abbiamo imparato essere quel canale di aria umida entro il quale è alta la probabilità di avere fenomeni di forte intensità, non sarà accompagnata da elevati valori di temperatura potenziale equivalente (theta E) da giustificare una presenza massiccia di energia disponibile per l’innesco di frequenti e diffusi fenomeni temporaleschi. Ovviamente, ciò non esclude la possibilità di avere qualche isolato caso.
In base alle considerazioni appena esposte ed agli ultimi aggiornamenti dei modelli di previsione, quali potrebbero essere allora le aree maggiormente soggette a piogge che riteniamo, in generale, raggiungano il livello di “intensità moderata”? Tra domenica e lunedì pioverà su quasi tutta l’Italia, con probabilità più bassa di avere precipitazioni che sarà confinata al Piemonte, la Liguria e le regioni alpine. Ma per quanto riguarda l’intensità delle precipitazioni, come illustrato nella seconda immagine, ci aspettiamo piogge moderate, localmente intense, solo sulla Campania per tutta la giornata di domenica 18 novembre. Nella sera, sempre di domenica, precipitazioni al più moderate raggiungeranno probabilmente anche i settori ionici di Sicilia, Calabria e Puglia ed il Friuli Venezia Giulia. Lunedì 19, invece, le piogge al più moderate interesseranno la Puglia, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto per la probabile risalita della perturbazione lungo l’Adriatico.

Andrea Corigliano

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