Il ritorno alla ‘Cucina Tradizionale’ come reazione alla crisi

Piatti succulenti da guardare, toccare, assaggiare. Piatti non solo da mangiare, ma da preparare con amore: non ci si accontenta più di un piatto di pasta con sugo o di una fettina panata! In un’epoca dominata dalla crisi il desiderio di affermare il valore dell’esser-ci passa anche attraverso la gastronomia, intesa come elemento di auto-identificazione in […]

Piatti succulenti da guardare, toccare, assaggiare. Piatti non solo da mangiare, ma da preparare con amore: non ci si accontenta più di un piatto di pasta con sugo o di una fettina panata! In un’epoca dominata dalla crisi il desiderio di affermare il valore dell’esser-ci passa anche attraverso la gastronomia, intesa come elemento di auto-identificazione in una classe più elevata, a poco prezzo.

La gastronomia, negli ultimi anni, si sta trasformando in un fenomeno sociale perché si è passati dal semplice consumo  all’economia dell’esperienza e dell’apprezzamento.

E’ attraverso la cucina che si colmano i vuoti della crisi economica.

E’ attraverso i piatti della nonna o della tradizione che si condividono i momenti sereni con amici, familiari e parenti intorno alla tavola, intesa come “quasi rifugio” nei confronti del caos economico. Senza dimenticare mai che il cibo è, per natura, sociale nel meraviglioso ritrovar-si tutti insieme davanti ad un piatto caldo.  Oltre che il riempire la pancia dà piacere quando i tempi sono duri  e dà speranza per i bei tempi che verranno.
Prima o poi.

Roberta Masci

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