La povertà si abbatte sul ceto medio

Sono 30 mila a Roma i bambini in povertà assoluta. Lo dicono le stime dell’assessorato al Sostegno sociale e alla sussidiarietà del comune contenute nel terzo Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio 2013 realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e presentato questa mattina a Roma. La crisi economica trasforma anche le abitudini e gli […]

poveri-italianiSono 30 mila a Roma i bambini in povertà assoluta. Lo dicono le stime dell’assessorato al Sostegno sociale e alla sussidiarietà del comune contenute nel terzo Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio 2013 realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e presentato questa mattina a Roma. La crisi economica trasforma anche le abitudini e gli stili di vita – afferma Sant’Egidio – Si risparmia sul cibo e sulle cure mediche.
Il rapporto mette in evidenza che nella Capitale vivono 910 mila minori, ma non esistono adeguate reti di supporto per le famiglie. Secondo Sant’Egidio tra i bambini deprivati non vanno, inoltre, dimenticati i minori rom. “Positivo l’inserimento scolastico, ma è raro vedere ragazzi rom alle superiori”, si precisa nel rapporto.
Mense sempre più frequentate. Aumentano i romani che si rivolgono alle mense convenzionate con il comune: nell’ultimo anno si è passati da 13-15 mila ospiti a 16-20 mila. E tra le persone che si mettono in fila per un pasto caldo ci sono sempre più italiani, uomini e donne del ceto medio risucchiati dalla crisi, tanti anziani e persone che hanno subito un evento avverso e che non sono riuscite a superarlo.
Il rapporto sottolinea, inoltre, come nel Lazio il fenomeno della povertà sia sempre più acuto in particolare tra le famiglie numerose. “Occorre poi tener presente come a Roma un bambino su 3 è nato in una famiglia “atipica” e nel Lazio – si precisa -, se ci si sposa meno rispetto alle altre regioni, si hanno tuttavia più rotture coniugali e ben il 75,4 per cento delle separazioni e il 62 per cento dei divorzi riguardano coppie con figli”. Una nuova domanda di protezione sociale arriva anche dagli stranieri che sono divenuti anziani: solo a Roma essi rappresentano il 6,3 per cento della popolazione straniera residente. “E’ una fascia di popolazione che rischia di avere ancora meno diritti di quella dei coetanei italiani”.

Povertà e disabilità. Nella Regione Lazio la crisi economica pesa anche sulla vita delle persone con disabilità. Risorse scarse, con la conseguente riduzione o riorganizzazione degli interventi di carattere assistenziale e riabilitativo da parte delle Asl e dei Comuni, hanno prodotto una situazione in cui l’assistenza pesa sempre più sulle famiglie, che senza aiuti adeguati rischiano di cadere in povertà.

Gli anziani, un sostegno per l’Italia. Negli ultimi anni il numero degli anziani occupati mostra un costante aumento (8 per cento nel periodo 2004-2010), con una forza lavoro, nel Lazio, di over sessantacinquenni che raggiunge il 44,95 per cento. “Gli anziani, in un periodo di forte crisi, hanno rappresentato un formidabile sostegno al sistema paese – si legge nel rapporto – le risorse degli anziani sostengono le famiglie e soprattutto i giovani”.
Disoccupazione. Cresce la disoccupazione nel Lazio e colpisce in particolare la fascia giovanile ma anche gli over 45: Roma detiene il record di giovani disoccupati, mentre nell’intera regione il fenomeno riguarda il 40 per cento dei giovani. Non va meglio agli ultraquarantenni, tra i quali i disoccupati toccano la soglia dei 50 mila. A fare le spese della recessione siano sia il cosiddetto popolo dei Neet (persone che non studiano né lavorano) che gli espulsi coattivamente dal mondo del lavoro.
Il gioco d’azzardo. Nella difficoltà di trovare una via d’uscita, cresce il gioco d’azzardo, sostenuto da grandi organizzazioni e dalla crescita dei giochi on-line. La Lombardia è quella con il maggiore giro di affari, ma è nel Lazio che c’è la spesa pro-capite più alta.
Il problema della casa. A Roma nel 2013 ci sono state circa 7.800 sentenze di sfratto (1.200 sfratti eseguiti al 31 settembre 2013). Tra i fenomeni nuovi il fatto che nei Comuni della provincia le richieste di esecuzioni (circa 500 al mese) per la prima volta sono uguali o maggiori rispetto a Roma. Più dell’80 per cento degli sfratti sono per morosità incolpevole. Sempre più persone verso le periferie.

 

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