Imposta di bollo, ecco come risparmiare legalmente

Tutto nasce da come è stata scritta la legge che regola l’imposta di bollo su conti deposito e deposito titoli: non si va a guardare la media del valore degli investimenti, ma solo il valore puntuale al momento dell’invio dell’estratto conto. Se, quindi, svuoti il tuo conto deposito prima dell’invio dell’estratto conto, di fatto non […]

Euro coinsTutto nasce da come è stata scritta la legge che regola l’imposta di bollo su conti deposito e deposito titoli: non si va a guardare la media del valore degli investimenti, ma solo il valore puntuale al momento dell’invio dell’estratto conto. Se, quindi, svuoti il tuo conto deposito prima dell’invio dell’estratto conto, di fatto non paghi il bollo! Vediamo un esempio semplice per capire bene.
Un semplice gioroconto alla faccia del fisco
Tizio ha 100.000 euro sul Conto arancio da tanti anni. Lascia questa cifra in deposito anche al 31 dicembre, momento in cui Ing manda l’estratto conto. Tizio paga al fisco 200 euro di bollo – lo 0,2% annuo di 100.000 euro. Anche Caio – è un nostro abbonato – ha 100.000 sul Conto arancio da tanti anni. Il 29 dicembre, però, fa un bel giroconto di tutti i suoi soldi sul Conto corrente arancio.
Al 31/12 sul Conto arancio non ha più niente – il giroconto ha come data valuta lo stesso giorno dell’ordine – ed è quindi su 0 che si applicherà il bollo dello 0,2%. Caio paga, dunque, solo 1 euro di bollo allo Stato – il minimo previsto. Il 2 gennaio – il 1° non ci pensa dopo la sbornia del capodanno – rigira i soldi sul Conto arancio. La morale è che, pur avendo gli stessi soldi di Tizio, grazie a questi semplici giroconti, che non gli costano nulla se non qualche minuto di tempo, Caio paga solo 1 euro di bollo, rimettendoci soltanto 9,12 euro di interessi non percepiti per i 4 giorni in cui non ha avuto i soldi sul Conto arancio – sul Conto corrente arancio comunque non paga il bollo.
Accoretezze di cui tener conto per il “salto della staffa”
È tutto legale! Non solo per il Conto arancio, ma per qualsiasi conto deposito e deposito titoli. Occhio, però, che non sempre può valerne la pena. Mettiamo che hai 20.000 euro su un conto deposito che ti invia l’estratto conto ogni tre mesi e ti rende l’1% lordo annuo. Decidi di fare il “salto della staffa”. Il 26 marzo fai quindi un bonifico per spostare i soldi dal conto deposito al tuo conto corrente – di solito ci vuole solo un giorno lavorativo, ma meglio non rischiare. Il 1° aprile poi rifai un altro bonifico e risposti i soldi sul conto deposito. In questo modo al 31 marzo paghi solo 1 euro di bollo sul conto deposito. Ma quanto ci rimetti? 4 giorni di interessi fa 1,62 euro. Poi magari paghi 1 euro di commissione di bonifico per rispostare il 1° aprile i soldi sul conto deposito. Inoltre, se il conto corrente su cui sposti i soldi ha già una giacenza vicino a 5.000 euro, rischi di dover pagare 8,55 euro di bollo su quest’ultimo – vedi le regole su Altroconsumo Finanza n°1115. Morale: con il “salto della staffa” ci rimetti in tutto 12,17 euro (1 euro di bollo sul conto deposito, 8,55 euro di bollo sul conto corrente, 1 euro di commissione sul bonifico e 1,62 euro di interessi mancati). Se avessi, invece, lasciato i tuoi 20.000 euro sul conto deposito avresti speso solo 9,9 euro di bollo (lo 0,2% annuo, rapportato ai 90 giorni del trimestre e ai 20.000 euro di denaro sul conto al 31 marzo). In questo caso, quindi, il “salto della staffa” non conviene!
Una formula per il calcolo della convenienza
Insomma, per valutare se ti conviene fare il “salto della staffa” adesso al 31 marzo devi fare tre cose. Primo: verificare che effettivamente il tuo conto deposito ti invii l’estratto conto al 31 marzo – ogni banca ha la sua frequenza, può essere mensile, trimestrale, quadrimestrale, semestrale o annuale: occhio quindi alla frequenza, e ricorda che se trimestrale puoi rifare la valutazione al 30 giugno, 30 settembre e 31 dicembre. Secondo: non ridurti a fare il bonifico l’ultimo giorno. Verifica bene i tempi per spostare i soldi dal conto deposito al conto corrente – sappiamo, per esempio, che non tutte le banche consentono lo spostamento di cifre importanti con un solo bonifico. Quindi probabilmente dovrai iniziare qualche giorno prima. Terzo: una volta che hai verificato per quanti giorni perderai interessi, verifica che la seguente relazione sia rispettata:

Il bollo trimestrale che pagheresti sul conto deposito deve essere maggiore della somma di tutti questi elementi: Interessi persi + costo dei bonifici + eventuale bollo su conto corrente + 1 euro di bollo su conto deposito.

Ecco come calcolare i diversi elementi di questa relazione:

Bollo trimestrale su conto deposito: 0,2% diviso 365 moltiplicato per 90 e moltiplicato per i soldi sul conto deposito;

Interessi persi: tasso d’interesse netto del tuo conto deposito diviso 365 e moltiplicato per i giorni in cui sposti i soldi sul conto corrente (4 nell’esempio precedente), il tutto moltiplicato per i soldi che di solito lasci sul conto deposito;
Costo dei bonifici: quelli per girare i soldi da conto deposito a conto corrente e viceversa;
Eventuale bollo su conto corrente: devi considerare 8,55 euro solo se la giacenza media trimestrale del conto corrente su cui sposti i soldi ti va sopra i 5.000 – se già sei sopra i 5.000 e paghi comunque già il bollo non considerare questi 8,55 euro.

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