Piazza Affari accusa la debolezza dell’economia cinese

Profondo rosso per Piazza Affari che, in linea con gli altri listini europei, continua ad accusare la debolezza dell’economia cinese e delle quotazioni delle materie prime, a partire dal petrolio: al giro di boa di meta’ seduta il Ftse Mib crolla del 3,45% a quota 18.323 punti; All Share -3,41%. Sulla Borsa Italiana continua la […]

Profondo rosso per Piazza Affari che, in linea con gli altri listini europei, continua ad accusare la debolezza dell’economia cinese e delle quotazioni delle materie prime, a partire dal petrolio: al giro di boa di meta’ seduta il Ftse Mib crolla del 3,45% a quota 18.323 punti; All Share -3,41%. Sulla Borsa Italiana continua la raffica di vendite sui finanziari e i bancari in particolare, affossati dalle tensioni tra il governo italiano e la Commissione Ue che minacciano di compromettere il percorso per la formazione di una bad bank: Mps, finita in asta di volatilita’ insieme ad altri titoli, non riesce a fare prezzo e cede un teorico 8,47% aggiornando i minimi storici a 0,5355 euro per azione. Tra gli altri istituti, Banco Popolare -7,18%, Unicredit -5,18%, Intesa Sanpaolo -3,48%, Mediobanca 2,83%, Bpm -4,57%, Bper -3,2%. (AGI)(AGI) – Milano, 20 gen. – In calo anche assicurativi (Generali -3,56%) e il risparmio gestito (Azimut -4,4%). Negativi anche industriali (Fiat Chrysler -4,38%, Ferrari -3,87%, CnhI -2,48%) ed energetici, con Enel a -2,91%, Eni -2,7%, mentre Saipem perde il 9,16%. Nel lusso, Tod’s a -1,9% e Luxottica in flessione del 3,35%.

Le borse europee – Le borse europee si mantengono in forte flessione a meta’ seduta, affondate dal continuo calo del prezzo del petrolio e dal tonfo delle piazze asiatiche (preoccupa in particolare la fuga di capitali da Hong Kong, che mette a repentaglio l’agganciamento tra la valuta locale e il dollaro americano). Londra segna -2,96%, Francoforte -2,82%, Parigi -3,19%, Milano -3,07% e Madrid -2,66%. Sotto pressione i petroliferi, in particolare Shell, che cede il 5,93% dopo aver emesso un profit warning e annunciato 10 mila licenziamenti connessi all’integrazione con British Gas. Perdite piu’ limitate per Bp (-2,85%), Total (-4,04%) e Repsol (-4,12%). Nel settore delle materie prime vanno ancora peggio i minerari, alle prese con il tracollo del prezzo del rame: Anglo American perde il 6,76%, Bhp Billiton scende del 7,72%, Glencore cede il 5,53%. Perdite superiori alla media dei listini anche per le banche, soprattutto, oltre agli italiani, gli istituti tedeschi: Deutsche Bank segna -5,14% e Commerzbank -4,94%.

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