Iran: no al congelamento della produzione petrolifera

L’Iran ribadisce che non intende congelare la sua produzione petrolifera, perche’ farlo equivarrebbe al mantenimento delle sanzioni internazionali, in gran parte tolte a meta’ gennaio. “Per l’Iran – dice il ministro del Petrolio, Bijan Zanganehn, all’indomani del mancato accordo a Doha – un congelamento della produzione significherebbe in pratica accettare volontariamente di mantenere le sanzioni, […]

L’Iran ribadisce che non intende congelare la sua produzione petrolifera, perche’ farlo equivarrebbe al mantenimento delle sanzioni internazionali, in gran parte tolte a meta’ gennaio. “Per l’Iran – dice il ministro del Petrolio, Bijan Zanganehn, all’indomani del mancato accordo a Doha – un congelamento della produzione significherebbe in pratica accettare volontariamente di mantenere le sanzioni, tolte dopo anni di sforzi”. “Congelare la prododuzione ai livelli di gennaio – aggiunge – vorebbe dire che le sanzioni non sono scomparse e che l’export di petrolio dell’Iran sarebbe stabilizzato come ai tempi delle sanzioni”. Zanganeh accusa “alcuni paesi” produttori di essere responsabili dell’attuale sovraproduzione petrolifera, che ha fatto crollare i prezzi del greggio.

“L’Iran – spiega – non ha alcun ruolo nella destabilizzazione e nella saturazione del mercato petrolifero e quelli che sono responsabili cercano di fuggire alle loro responsabilita’”. Nel mirino di Teheran c’e’ soprattutto l’Arabia Saudita, con la quale, a Doha, gli iraniani si sono duramente scontrati. Questo scontro di fatto ha reso impossibile un’intesa sul congelamento dei livelli produttivi, poiche’ Riad ha escluso un congelamento della produzione, senza l’adesione anche dell’Iran.

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