La maestra più brava del mondo in visita a Roma

Di Hanan Al-Hroub e di come abbia vinto il Global Teacher Prize 2016, meglio conosciuto come il Nobel dei docenti, abbiamo già scritto. Era il 13 marzo di quest’anno quando Papa Francesco annunciò il suo nome spiegando che la maestra palestinese aveva meritato il premio “per l’importanza che ha saputo dare al ‘gioco’ come parte […]

Di Hanan Al-Hroub e di come abbia vinto il Global Teacher Prize 2016, meglio conosciuto come il Nobel dei docenti, abbiamo già scritto. Era il 13 marzo di quest’anno quando Papa Francesco annunciò il suo nome spiegando che la maestra palestinese aveva meritato il premio “per l’importanza che ha saputo dare al ‘gioco’ come parte fondamentale dell’educazione dei bambini”. Bambini costretti a subire i traumi e le violenze che porta con sé l’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi. Quegli stessi bambini per cui la maestra più brava del mondo ha detto: “Non posso controllare l’ambiente in cui vivono o proteggerli fuori da scuola. Quindi cerco almeno di garantire loro un ambiente felice e sicuro dentro la scuola”.

In questi giorni Hanan Al-Hroub è a Roma, dove è stata accolta sabato 28 maggio con un ricevimento presso l’Ambasciata di Palestina in Italia. In questa occasione, l’Ambasciatrice Mai Alkaila ha voluto ricordare il libro della maestra palestinese “Giochiamo e impariamo”, che ha visto la pubblicazione nonostante mille ostacoli, insistendo sull’importanza dell’educazione per costruire un mondo migliore; ha presentato il marito di Hanan, Omar, ringraziandolo per la sua attività di combattente per i diritti umani, non solo in Palestina; e ha rivolto un omaggio speciale alla “migliore insegnante d’Italia”,

Barbara Riccardi, ospite molto gradita. L’On. Marietta Tidei, che ha avuto modo di visitare più volte la Palestina in qualità di membro dell’intergruppo dei parlamentari per la pace, è intervenuta subito per confermare come l’educazione ricopra un ruolo cruciale in una terra come la Palestina, martoriata da guerre e dall’occupazione militare, dove la popolazione locale è costretta a vivere in condizioni precarie, a volte al limite della dignità umana. Il Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio Salam Ashour, da parte sua, ha ricordato la censura che viene imposta da Israele sui programmi scolastici palestinesi, rivendicando il diritto dei piccoli a conoscere la propria storia. Luisa Morgantini, Presidente di Assopace Palestina, ha condiviso con tutti l’emozione che ancora rievocano le parole pronunciate da Hanan Al-Hroub al momento della premiazione, quando ha urlato a tutto il mondo che aveva vinto per il popolo palestinese.

Gli interventi si sono conclusi con il saluto della vincitrice che, dopo aver ringraziato i presenti sostenendo che quello italiano e quello palestinese siano “i due popoli più belli del mondo”, è tornata con il pensiero alla sua infanzia difficile dicendo, però, di non aver mai perso la speranza, nemmeno da adulta, anche grazie ai bambini con cui lavora: “Perché i bambini sono la speranza”.

Nella mattinata di domenica 29, durante un incontro con Scholas Occurrentes, l’Organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio creata da Papa Francesco nella Città del Vaticano nel 2013, che è presente in 190 Paesi attraverso una rete che comprende più di 430.000 scuole in 5 continenti, Hanan ha incontrato il pontefice.

Nel pomeriggio, la maestra palestinese è stata invece invitata dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, insieme all’ideatore del Global Teacher Prize, Sunny Varkey, al direttore della Varkey Foundation Vikas Pota, e alle finaliste italiane delle Edizioni 2015 e 2016 del Global Teacher Prize, Daniela Boscolo e Barbara Riccardi, ad un evento organizzato presso il Liceo Visconti da cui è stata lanciata l’iniziativa di un Premio Nazionale Insegnanti, gemellato con il Global Teacher Prize.

“È per noi un onore”, ha detto la Ministra Giannini, “lanciare la prima Edizione italiana del Premio alla presenza di Hanan Al-Hroub che, nel difficile contesto di un campo profughi, educa i suoi alunni, attraverso il gioco, al rispetto degli altri, alla capacità di ascolto. Anche nel nostro Paese possiamo contare su molte ‘Hanan’ “. “Quando abbiamo lanciato il Global Teacher Prize non avevamo come obiettivo quello di trovare il miglior insegnante al mondo, ma volevamo creare un movimento che portasse alla luce le migliaia di storie di eroi che hanno trasformato le vite di tanti giovani. Volevamo mettere sotto i riflettori il lavoro incredibile che gli insegnanti fanno in tutto il mondo ogni giorno”, ha sottolineato Sunny Varkey. “Gli insegnanti italiani incidono positivamente sulla vita di tanti giovani – ha dichiarato Hanan Al-Hroub -. Sono loro, i docenti, a indicare la strada ai propri studenti, a fare da guida”.

 

Una risposta a “La maestra più brava del mondo in visita a Roma”

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